Valentina Corneli: i giornalisti guardoni e il décolleté della deputata

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-10

L’aggressione sessista a una deputata del M5S, “colpevole” di avere un bel décolleté, dimostra che il giornalismo italiano è fatto anche di gente che farebbe volentieri merenda con Pacciani

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Se il giornalismo italiano è fatto di un buon numero di guardoni e di gente che farebbe volentieri merenda con Pacciani non può essere certo una colpa della deputata del MoVimento 5 Stelle Valentina Corneli. Per questo non si può che registrare con sconcerto il trattamento riservato alla parlamentare da parte di Libero, del Giornale e di Dagospia , che oggi hanno dedicato ampio spazio al décolleté della deputata buttandola, come sempre, sulla chiacchiera visto che dicono che “infiamma i social” mentre è evidente che gli unici a imbarzottirsi sono proprio loro.

Valentina Corneli: i giornalisti guardoni e il décolleté della deputata

Il non plus ultra del ridicolo però lo ha raggiunto il Giornale, secondo il quale “Il suo zoppicante intervento sulla riduzione del numero dei parlamentari (che a stento è stato capito) non ha lasciato indifferenti gli utenti del web che sono stati distratti dalle sue parole a causa del suo generoso décolleté: «Con quella scollatura hai sempre ragione!»”.

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Valentina Corneli sul Giornale (10 maggio 2019)

In realtà quello di Corneli è stato un normalissimo e comprensibilissimo intervento da parlamentare della Repubblica italiana, come se ne sono sentiti tanti altri in questi anni, con il quale si può concordare o meno (nello specifico: meno), ma senza particolari strafalcioni e di certo molto al di sopra di tanti soggettoni di Forza Italia o della maggioranza di centrodestra a cui il Giornale ha portato l’acqua con le orecchie fino all’altroieri.

valentina corneli m5s

Per questo ha ragione Valentina Corneli ad arrabbiarsi, ma purtroppo (per la politica italiana) dovrà pure abituarsi al cialtronismo della pubblicistica. E in questi casi il consiglio è sempre lo stesso: “Well, whatever nevermind”. 

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