Vaiolo delle scimmie: altri due casi in Italia, salgono a tre

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-20

All’ospedale Spallanzani di Roma sono attualmente tre le persone ricoverate con infezione confermata da virus Monkeypox, il virus del vaiolo delle scimmie

article-post

Attualmente allo Spallanzani sono ricoverate 3 persone con infezione confermata da virus Monkeypox, virus del vaiolo delle scimmie. Si tratta di tre giovani uomini, che non riferiscono contatti tra di loro, anche se due di loro riportano un recente viaggio alle Canarie, dove è stato segnalato un caso di questa malattia. “Le tre persone sono in discrete condizioni di salute: una sola ha presentato una febbre di breve durata e tutte hanno un ingrossamento di alcune ghiandole linfatiche che appaiono dolenti, e la comparsa di un numero limitato di piccole pustole cutanee localizzare”, ha detto il direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, durante la conferenza stampa per fare il punto sui tre casi di vaiolo delle scimmie in Italia.

Vaiolo delle scimmie: altri due casi in Italia, salgono a tre

Parlando con Adnkronos, il direttore dell’Unita Immunodeficienze virali dello Spallanzani Andrea Antinori ha confermato: “Sono in discrete condizioni e di buon umore, sono arrivati da soli qui consapevoli del problema. Al momento non possono ricevere visite, perché in isolamento per il rischio di poter contagiare”. Antinori ha poi aggiunto: “Non si può definire ancora strettamente come una malattia a trasmissione sessuale. Il contagio avviene attraverso contatti stretti, come i rapporti sessuali che però non sono gli unici contatti stretti possibili. Eviterei quindi di identificare questa malattia come una malattia a trasmissione sessuale al momento, e soprattutto di identificare la popolazione di uomini che fanno sesso con uomini come portatori di questa malattia”.

Vaia: “Nessun allarme, ma attenzione”

“Il primo messaggio da dare è nessun allarme, ma attenzione. Abbiamo tre pazienti positivi al vaiolo delle scimmie, il virus sarà isolato a inizio settimana”, ha sottolineato Francesco Vaia, direttore generale dell’Istituto Spallanzani di Roma, in conferenza stampa. “La buona notizia – ha aggiunto – è che lo abbiamo preso, credo in tempo”. Secondo il parere del virologo Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e vicepresidente della Società italiana di microbiologia “ci sono varie tipologie del vaiolo delle scimmie, quello che è stato riscontrato per ora è quello meno virulento dell’Africa-Occidentale e poi c’è il lignaggio del Congo, con una mortalità intorno al 10%, ma ha avuto sempre una diffusione molto locale. Per quanto riguarda i casi europei abbiamo un vantaggio, che questo vaiolo delle scimmie è molto meno contagioso rispetto a Sars-CoV-2 o al morbillo”. Il vaiolo delle scimmie “non si può definire ancora strettamente come una malattia a trasmissione sessuale. Il contagio avviene attraverso contatti stretti, come i rapporti sessuali che però non sono gli unici contatti stretti possibili. Eviterei quindi di identificare questa malattia come una malattia a trasmissione sessuale al momento, e soprattutto di identificare la popolazione di uomini che fanno sesso con uomini come portatori di questa malattia.

 

(immagine di copertina: Italy Photo Press)

Potrebbe interessarti anche