Non c’è la Lombardia dietro l’accordo per la produzione di Sputnik V in Brianza

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-09

Adienne Pharma Biotech e il fondo governativo russo Russian Direct Investment Fund hanno condotto una trattativa privata

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La Regione Lombardia non ha condotto alcuna trattativa sulla produzione del vaccino Pfizer in Brianza. A comunicarlo è lo stesso Pirellone attraverso una nota diffusa alla stampa in cui si sottolinea come l’accordo sia frutto di un contatto tra privati e che, dunque, non ci sia stato alcun intervento istituzionale. Il vaccino Sputnik Lombardia, dunque, non è frutto di una trattativa condotta – all’insaputa del governo centrale – da parte della Regione. E gli effetti di questo accordo privato non avranno un immediato riscontro sul piano vaccinale che ha in testa il governo Draghi, dato che le tempistiche sono ancora molto lunghe.

Vaccino Sputnik Lombardia, la Regione smentisce un ruolo nella trattativa

“Regione Lombardia apprende da notizie di stampa di un accordo tra Adienne Pharma Biotech e il fondo governativo russo Russian Direct Investment Fund per la produzione in Italia del vaccino Sputnik – si legge nella nota diffusa da AdnKronos -. Regione Lombardia sottolinea la propria estraneità rispetto all’accordo citato, di cui è venuta a conoscenza solo in via indiretta tramite i media. Tale accordo, si precisa, risulta infatti esclusivamente di profilo di diritto privato tra i contraenti”. Attilio Fontana e la sua squadra di tecnici e assessori, dunque, sono estranei a questo accordo e da questa nota non emerge alcun parere favorevole o contrario, trattandosi di una trattativa non condotta da alcuna controparte pubblica.

La produzione nello stabilimento di Caponago (in Brianza) dove c’è una delle sedi produttive dell’azienda svizzera Adienne Pharma Biotech dovrebbe essere avviata nel mese di luglio. E i primi vaccini Sputnik “made in Italy” dovrebbero essere messi a disposizione prima della fine dell’estate. Il tutto mentre ancora si attende il via libera dell’Ema che, da qualche giorno, sta valutando l’efficacia e gli eventuali rischi nella somministrazione. Ma l’Aifa potrebbe anche giocare d’anticipo, decidendo di bypassare l’approvazione europea. Ma tutto ciò è ancora argomento di discussione e valutazione.

(foto: IPP/imagostock)

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