Usigrai contro le direzioni Rai: “Nessuno può essere obbligato ad usare il maschile anche se Meloni lo chiede”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-10-24

Usigrai: “Nessun collega può essere obbligato ad usare il maschile, anzi i giornalisti Rai sono tenuti a declinare al femminile i nomi”

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Ha fatto molto discutere il fatto che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni userà la formula “il presidente” del Consiglio in occasione delle comunicazioni ufficiali, preferendo quindi il maschile al femminile. Sul tema è intervenuto oggi pure l’Usigrai, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, che si è così espresso in una nota sul tema del linguaggio di genere:

L’avvocato, l’avvocata. Il presidente, la presidente. Mentre l’Italia si sta faticosamente adeguando agli standard europei sull’uso del femminile negli incarichi pubblici e nelle professioni – come dimostra anche la recente scelta della Treccani, che segue le indicazioni già fornite dall’Accademia della Crusca – in molte testate della Rai stiamo assistendo ad un pericoloso arretramento. Le direzioni stanno chiedendo alle colleghe e ai colleghi di usare il maschile per indicare il nuovo incarico di Giorgia Meloni, perché è lei a chiederlo. Ferma restando la libertà di ogni persona di denominarsi come meglio crede, altra cosa è il racconto giornalistico.

Usigrai: “La policy di genere aziendale indica di usare il femminile lì dove esista”

“Ricordiamo che il contratto Rai Usigrai contiene al proprio interno il Manifesto di Venezia che fa preciso riferimento al linguaggio di genere, e che la policy di genere aziendale, recentemente approvata dal consiglio di amministrazione della Rai indica di usare il femminile lì dove esista”, ha proseguito il sindacato dei giornalisti Rai.

“Nessun collega può essere dunque obbligato ad usare il maschile, anzi i giornalisti Rai sono tenuti a declinare al femminile i nomi. Ordini di servizio o indicazioni in senso contrario verranno contestati dal sindacato nelle sedi opportune. Chiediamo alle colleghe e ai colleghi di segnalarci eventuali violazioni”, ha concluso l’Usigrai.

La polemica sulla scelta “al maschile” di Meloni è scoppiata ieri, quando la notizia era stata resa nota ieri dall’Agi, che aveva sottolineato come nella prima comunicazione ufficiale dello staff dopo il giuramento del nuovo Governo fosse stata scelta la dicitura “Post del presidente Giorgia Meloni” e non “la” presidente. D’altronde, che tematiche “femministe” come questa non fossero la priorità per la nuova Premier era già chiaro da tempo.

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