“Un adulto di 60 anni potrà avere rapporti con un neonato”, la folle diretta social contro il ddl Zan | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-27

Una serie di bufale pronunciate in diretta da Silvia Pini, Umberto Morazzoni e Zain. E ora Alessandro Zan annuncia la querela contro di loro

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Ancora fake news sul ddl Zan. Gli oppositori del disegno di legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo stanno sfruttando tutte le frecce nella loro faretra per portare avanti la propria propaganda. E per farlo utilizzano due strumenti che, messi insieme, danno vita a un mix esplosivo che – però – si basa sul nulla: i social network e le bufale. Protagonisti di questo ennesimo capitolo di questo libro nero sono tre personaggi: Silvia Pini, Umberto Morazzoni e Zain, già grandi protagonisti sui social per “trasmissioni” complottiste, anche sulla pandemia.

Fake news sul ddl Zan in diretta social: il deputato Pd li querela

I pochi istanti immortalati nel video sono la sintesi di tre tra le più grandi fake news sul ddl Zan:

“Un adulto di 60 anni potrà avere rapporti con un neonato”.
“Questa è gente che violenta anche i neonati”.
“Se a te piace un bambino di 3 mesi non sei perseguibile”.

Ovviamente nulla di questo è vero e basta leggere il testo (i tre personaggi in questione fanno finta di leggerlo, non capendone il senso e mistificando le interpretazioni) dando vita a queste fake news che si uniscono a tutte le altre bufale messe in giro nel corso degli ultimi mesi.

E il deputato del Pd li querela

“Queste sono solo tre frasi agghiaccianti riferite al ddl Zan dette da questi tre signori in una diretta Facebook durata quasi due ore e vista da oltre 75mila persone – ha scritto su Facebook il deputato del Pd, primo firmatario del disegno di legge in attesa di approvazione al Senato dopo il parere positivo della Camera -. È sconcertante il livello di gravità di fake news che stanno circolando sulla legge contro i crimini d’odio, menzogne che stanno degenerando nell’attacco personale verso chi lotta per questo traguardo di civiltà. È ora di porre fine a questo delirio. Cara Silvia Pini, caro Umberto Morazzoni, caro Zainz: sarà un piacere trascinarvi in tribunale”.

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