Chi è Ugo Fuoco, il no vax che sui social ha esultato per la morte di David Sassoli

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-19

L’uomo è stato denunciato dalla polizia postale. Aveva creato un gruppo Telegram, molto in voga, spacciando una serie infinita di fake news sul vaccino

article-post

Non sappiamo se suoi social utilizzi il suo vero volto, ma il nome è quello individuato e denunciato dalla Polizia Postale. Ugo Fuoco si è reso protagonista della classica pagina di odio online che non si ferma neanche davanti alla morte. Perché dopo il decesso del Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, aveva comunicato ai suoi “seguaci” (perché ne ha molti su tutte le piattaforme) tutta la sua felicità per quanto accaduto. Ovviamente nelle sue pagine non possono mancare le bufale (alcune paradossali) contro i vaccini.

Ugo Fuoco, l’uomo denunciato per aver insultato Sassoli dopo la sua morte

La polizia postale è risalita alla sua identità dopo aver visto circolare in rete e nelle chat della galassia anti-vaccinista un messaggio che riportava la sua firma: “Ogni tanto una buonissima notizia. Se ne va mr. ‘Il green pass non è discriminatorio’ Sassoli. Adesso venitevi a prendere gli altri, grazie”. Firmato Ugo Fuoco. Si tratta di un 40enne che vive nella provincia di Napoli ed era finito già nel mirino di alcune precedenti indagini per incitamento alla violazione delle norme sanitarie in atto. Perché oltre a essere un fervente no vax, l’uomo era stato già denunciato per aver violato la quarantena.

E dai suoi canali, oltre agli atteggiamenti di disobbedienza civile, sono emersi anche altri aspetti. Da lì sono partite molte campagne – denominate “tweetbombing” – a suo di hashtag sostenuti, per lo più, da una piccola cerchia ristretta che li hanno fatti salire in tendenza su Twitter. Un fenomeno che ben conosciamo: pochi account (molti dei quali sono fake e gestiti da una sola persona) scelgono il personaggio di riferimento da prendere di mira e lanciano una campagna che fa apparire reale un malcontento che, in realtà, è figlio di pochi. E da lì sono nati hashtag come #DraghiInGalera, #SperanzaInGalera e tutte le varie declinazioni.

(foto IPP/EP/marc dossmann)

Potrebbe interessarti anche