I tre tweet identici di Letta, Conte e Speranza che chiudono definitivamente alla candidatura di Berlusconi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-19

Con una sorta di “comunicato congiunto” a mezzo social Roberto Speranza, Giuseppe Conte ed Enrico Letta cementano l’unione di intenti di sinistra e Movimento 5 Stelle in vista del voto per il Quirinale

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Cambia una virgola, un paio di parole qua e là, non la forma, né tantomeno la sostanza: Giuseppe Conte, Enrico Letta e Roberto Speranza diffondono un messaggio importante in chiave Quirinale, ossia un accordo “per dare al Paese una o un Presidente autorevole in cui tutti possano riconoscersi”, ma lo fanno nel modo più goffo possibile dal punto di vista della comunicazione, pubblicando tre tweet pressoché identici e allo stesso orario. L’ex premier, il segretario del Pd e il ministro della Salute si dicono “Aperti al confronto”, sostengono che “nessuno possa vantare un diritto di prelazione” e che “tutti abbiano il dovere della responsabilità”. Parole che possono suonare anche banali in vista delle imminenti elezioni per il nuovo Presidente della Repubblica, ma che cementano ancora una volta l’unità di intenti di Pd, Articolo Uno e Movimento 5 Stelle: l’alleanza regge, e il “no” a Berlusconi espresso sia da sinistra che dai grillini è perentorio. Senza aperture da parte dei leader, per l’ex Cav è impossibile raggiungere quota 505, e la caccia ai peones diventerebbe inutile.

I tre tweet identici di Letta, Conte e Speranza per chiudere definitivamente alla candidatura di Berlusconi

Al netto del disastro comunicativo, che ha suscitato ironia e diverse critiche, Letta ha fatto sapere che “non c’è nessuna intesa sul nome perché ne parleremo con il centrodestra nei prossimi giorni”, ma – lasciando l’abitazione di Conte – ha detto che “è andato tutto molto bene”. Clima cordiale confermato anche dal leader del M5s: “Siamo pronti ad un’azione forte, ad un confronto ampio e condiviso. Ovviamente andranno rimosse dal tavolo candidature di parte, in particolare quella di Berlusconi, ma assolutamente siamo pronti ad offrire al Paese e a tuti i cittadini che aspettano, un Presidente o una Presidente autorevole che possa rappresentare tutti”. L’ex premier allontana anche l’ipotesi che sia il suo successore Mario Draghi a salire al Colle: “È opportuno che resti alla guida di Palazzo Chigi”.

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