Tutti i candidati dell'assemblea del MoVimento 5 Stelle

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-01-28

Prodi, Cofferati, Bersani sono i primi nomi usciti dall’assemblea. Un voto anche per Rosy Bindi. E poi: Benigni, Magalli, Maddalena, Settis e Lannutti: tra tattica e identità, ecco i nomi di deputati e senatori grillini per la presidenza della Repubblica

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Alle 9 di stamattina è cominciata l’assemblea congiunta di deputati e senatori del MoVimento 5 Stelle per indicare i candidati per il Quirinale che poi saranno votati dagli iscritti sul blog di Beppe Grillo.  “Dall’assemblea del gruppo parlamentare uscirà una rosa di nomi che, con l’aggiunta di Romano Prodi, verrà messa in votazione sul blog. Questo perché riteniamo di dover onorare l’impegno preso con i parlamentari del Pd attraverso l’email inviatagli. Gli iscritti potranno esprimere una preferenza tra la rosa di nomi proposta. Il candidato che otterrà più voti sarà votato dal gruppo parlamentare sin dal primo scrutinio”. “Informiamo gli iscritti che, in ogni caso, se dal quarto scrutinio i cambi di maggioranza dovessero portare a un nome condiviso tra più forze politiche in Parlamento, decideremo come meglio muoverci con una votazione lampo sul blog. Questo è stato ed è il percorso del M5S per l’elezione del Capo dello Stato. Un percorso lineare e responsabile”, conclude la nota dei gruppi 5 Stelle di Senato e Camera. Saranno 10 i nomi che usciranno dall’assemblea congiunta M5S e che costituiranno la ‘rosa’ da mettere in votazione degli attivisti 5 stelle in Rete. E i candidati?

I CANDIDATI DELL’ASSEMBLEA DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Nella rosa che i militanti M5S potranno votare oggi online per scegliere il candidato al Quirinale «reputo opportuno che ci possa essere un uomo loro, un uomo dei partiti purtroppo, che possa mettere in difficoltà e in discussione il patto criminale del Nazareno. Reputo opportuno ci possa essere il nome di Bersani in quanto nonostante tutto, come premier non l’abbiamo voluto e vorremmo, chissà che non possa mantenere la schiena dritta rispetto a un patto massonico pericolosissimo per i prossimi anni dell’Italia», ha esordito Alessandro Di Battista, membro del direttorio grillino, proponendo l’ex segretario del Pd. «Non è detto che lo voterò, ma mi piacerebbe che i nostri attivisti potessero discutere il suo nome», ha aggiunto. La prima a sollevare dubbi su Prodi è però Mirella Liuzzi, «assolutamente non si può votare per un nome – chiarisce – che va contro i valori del Movimento o il nome di chi ci ha portato nell’euro. Ecco, io sono assolutamente contraria a Prodi». Dopo di lei, anche il deputato Vincenzo Caso non maschera i suoi dubbi sull’ex premier, e invita «ad evitare tatticismi e strategie sul Presidente della Repubblica, anche per non dare un senso di sconfitta». Carla Ruocco, altra componente del direttorio, decide per Di Matteo:  «Non voterò Prodi, voterò Di Matteo. Perché rassegnarsi al fatto che Di Matteo non possa essere votato?». Dobbiamo cercare un candidato che possa “fungere da grimaldello per spaccare un patto”, conclude. Andrea Cioffi sceglie invece Gino Strada, «un nome fuori dai giochi». Strada però disse no alla candidatura già nel 2013, quando era nella rosa del blog. Anche Riccardo Fraccaro dice che il nome giusto è quello di Bersani:  «Dobbiamo indicare un nome che metta in difficoltà il sistema. E per questo dobbiamo fare un nome del Pd . E non può essere Romano Prodi, che è il fondatore del Pd ma non ha mai criticato la trasformazione del partito in quello che io ho definito P2. Ovvero da Pd a P2 ed è il padre fondatore”: Dunque “pensiamo a qualcuno che abbia avuto un minimo di coraggio, la schiena dritta di criticare il patto del Nazareno. Quell’uomo potrebbe essere Bersani”. «Mi fa un po’ senso, ma serve un nome in grado di destabilizzare il sistema», fa invece sapere Sara Paglini facendo il nome di Bersani. «Io voglio votare Prodi perché credo che potrebbe rompere il patto del Nazareno. E’ un nome che non mi va giù e non pensavo che l’avrei mai detto, ma ci ho pensato stanotte… E se a voi minoranza Pd o fittiani non piace questo Patto, allora votate Prodi e poi cosi’ vediamo alla quarta votazione che succede…», dice Federico D’Incà. Carlo Sibilia oltre che Prodi e Bersani propone anche Cofferati.

  PRODI, COFFERATI, BERSANI E GLI ALTRI
Daniele Pesco, visibilmente nervoso, prende la parola in assemblea e, prima di proporre il nome di Elio Lannutti, si dice «profondamente indignato. Dovrebbe esserci il voto palese – aggiunge – chi lo sostiene dovrebbe metterci la faccia», si dice a proposito di Prodi. Il senatore Marco Scibona invita: «i nomi degli altri se li votino gli altri». Anche Alberto Airola è profondamente critico: «è una pura follia, una stupidaggine votare Prodi o Bersani, tanto non cambia nulla votandoli». Per Marco Scibona il candidato giusto è Alberto Perino. Dalila Nesci propone Roberto Benigni, amato dal popolo, e Paolo Bernini sceglie Giancarlo Magalli, prendendosi le ire di Vito Petrocelli che invita a fare meno buffonate su Twitter. Luigi Gallo sposa la linea Di Battista ma aggiunge Nicola Gratteri ed Erri De Luca. Il deputato Massimo Crippa lancia Rosy Bindi, che è critica sulle riforme di Renzi. “Se io avessi voluto Bersani avrei votato Pd, e invece mi vanto di non averlo mai fatto in vita mia”. Così Andrea Colletti, deputato del M5S, prendendo la parola durante l’assemblea plenaria dei 5 Stelle stronca la proposta avanzata da Alessandro Di Battista e appoggiata da Riccardo Fraccaro. Quindi, Colletti propone Gustavo Zagrebelsky e Raffaele Cantone.  Anche Silvia Giordano boccia Prodi e Cofferati (“Mi parte l’embolo quando li sento”). Alessio Villarosa chiede invece che il candidato sia Elio Lannutti. Paolo Maddalena e Salvatore Settis sono altri nomi che escono negli ultimi interventi, e la parte divertente del ragionamento è che oggi Settis dalle colonne del Corriere della Sera ha invitato a votare Giuliano Amato. Roberto Fico, infine, boccia Sergio Cofferati e Romano Prodi, ma anche Pieluigi Bersani, come candidati alle Quirinarie del M5s. «No a Cofferati, assolutamente no. Bersani ha votato il finanziamento degli f35 quando aveva detto di no. L’incoerenza non è per noi», scrive uno dei cinque del direttorio 5 Stelle in un tweet. E in un altro: «No a Bersani, no a Prodi. Motiva tutto con contenuti pieni di sostanza. Bersani non affidabile perché alla fine si piega sempre».
Edit: alle ore 14,40 escono i candidati ufficiali:
Pierluigi Bersani, Raffaele Cantone, Lorenza Carlassare, Nino Di Matteo, Ferdinando Imposimato, Elio Lannutti, Paolo Maddalena, Romano Prodi, Salvatore Settis e Gustavo Zagrebelsky.

 

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