Tutte le volte che Salvini se l’è presa con i ragazzini

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-12-19

Il coraggiosissimo Capitano, quello che scappa dai suoi processi, ha una passione particolare: mettere alla gogna i ragazzini in modo da farli bullizzare dai suoi fan. Un bell’esempio di adulto maturo e responsabile, non c’è che dire

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C’è chi ha definito “vigliacca” quella ragazza che ieri è stata trasformata in un bersaglio perché aveva osato farsi un selfie con dito medio alzato di fronte al Salvini addormentato. «Colpire alle spalle, e scappare al primo segno di pericolo. Poi si frigna…», scrive qualcuno su Twitter mentre un altro si lamenta che «quel gesto ignobile doveva farlo quando Salvini era sveglio». Si è sviluppata insomma tutta un’epica di uno scontro che non è mai esistito fondata sui sacri valori cavallereschi. Il punto è che Salvini non è certo Polifemo, e la ragazza di sicuro non è Odisseo. E soprattutto il leader del Carroccio si è preso la sua bella, meschina vendetta, aizzando le sue truppe contro la ragazza.

La passione di Salvini per mettere alla gogna i ragazzini

Ma a quanto pare mentre fare uno sberleffo al Salvini che dorme è segno di codardia e di mancanza di coraggio, esecrabile violazione di un codice d’onore inesistente, “battersi” in migliaia contro una ragazzina di 19 anni invece non solo è giusto, ma pure doveroso. Si sappia: questa capacità di affrontare il “nemico” senza paura non è innata: è il frutto di un severo addestramento che solo i migliori e più preparati fan del sedicente Capitano sono in grado di superare. Come si svolge questa preparazione? Semplice, è sufficiente seguire i post in cui Salvini (o altri esponenti della Lega, magari provenienti dallo staff della comunicazione) mette alla gogna i ragazzini. Anzi, le ragazzine, perché il leader del Carroccio preferisce prendersela con il gentil sesso.

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Uno degli ultimi episodi è quando Salvini ha messo alla gogna una delle “sardine” di Modena, Samar Zaoui ma lei è l’ultima di  una lunga serie di ragazze esposte agli insulti e agli interminabili due minuti d’odio che tanto piacciono a chi gestisce la comunicazione della Lega. Perché quando Salvini mette in moto la Bestia non sta solo cercando la claque e la solidarietà dei suoi simpatizzanti ed elettori: monopolizza l’intero dibattito pubblico. Perché ogni volta che partono insulti e minacce ci sarà qualche povero scribacchino che scriverà che quello che Salvini è sbagliato. Qualcuno che si indignerà per quello che stanno facendo i fan di Salvini e qualcuno che dirà che i buonisti non capiscono nulla e che i violenti sono quelli dei centri sociali. E così per un paio di giorni (almeno) si parlerà di quello che hanno deciso Salvini e Luca Morisi.

Ma Salvini ha un problema con i figli degli altri?

Il giochino va avanti da mesi da quanto Salvini ha deciso che era una bella cosa prendersela con delle ragazzine perché tenevano in mano un cartello colorato che considerava un insulto e addirittura una minaccia. E mentre non risulta che quelle ragazzine siano state denunciate da Salvini è un dato di fatto che l’allora ministro dell’Interno le abbia messe per così dire a disposizione delle fantasie dei suoi fan. Durante la campagna elettorale in Sardegna un altro episodio, simile, questa volta le vittime sono state una ragazza che aveva i capelli colorati e un ragazzo (che poi si è scoperto essere autistico) che teneva in mano un foglio con un disegno innocente. Salvini non ha dovuto fare nulla hanno fatto tutti i suoi.

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C’è stata anche chi ha avuto la fortuna di essere messa alla gogna per ben due volte, la sua colpa? In un foto aveva in mano un  cartello con la scritta “Meglio buonista e puttana che fascista e salviniana” e in un’altra un cartello che recitava “Migranti, non lasciateci soli con i fascisti”. Erano insulti a Salvini? No. Ma anche se lo fossero stati il ministro dell’Interno avrebbe potuto evitare di usare la sua posizione di uomo di potere per schiacciare quelle che non la pensano come lui. E anche quando gli si chiedeva di prendere le difese un ragazzo vittima di insulti razzisti Salvini ha preferito andare all’attacco accusando la madre adottiva di non rispettare «la richiesta di legalità degli italiani».

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Ma in questa opera di sistematica distruzione dei giovani “dissidenti” alla linea dura leghista Salvini non è il solo. Il deputato Alex Bazzaro ha passato il mese del Pride a pubblicare foto di ragazzine accompagnate da commenti come “idiota del giorno” e a bullizzare via Facebook tutte le ragazze (curioso, nessun maschietto) che si erano fatte fotografare al Pride. E tra le ragazzine mettiamoci pure gli attacchi dei leghisti a Greta Thunberg e ai “gretini”, ovvero i ragazzini che hanno partecipato allo sciopero globale per il clima. Perché a Salvini i ragazzini piacciono solo quando saltano scuola per andare ad assistere ad un suo comizio. Meno invece quando vanno ad  un comizio a trollarlo oppure quando osano scrivere un tema che non elogia Salvini.

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Per arrivare a quella volta in cui Luca Morisi, social megafono di Matteo Salvini, si è divertito a sfottere il famoso bambino con la maglietta rossa di Alla Lavagna. Qualcuno prima o poi ci spiegherà che problema ha il “ministro e papà” di tutti gli italiani con i figli degli altri. Per tornare al tema iniziale della vigliaccheria, perché Salvini certe cose non le dice in faccia ai genitori di quei ragazzi e di quelle ragazze e risolve la cosa tra adulti, e magari, da adulto?

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