Alex Bazzaro: il deputato leghista e la gogna su Facebook per donne, trans e omosessuali

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-06-14

Per giorni ha pubblicato post in cui insulta e mette alla gogna persone che erano al Pride (senza farsi mancare la vignetta omofoba di Marione) poi quando viene beccato con le mani nella marmellata da Giuditta Pini balbetta che quei cartelli erano “volgari” e che “rispetto e diritti umani vanno di pari passo”, un vero cuor di leone

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Ma non è che per caso il Pride logora chi non ci va? Scorrendo i post del deputato leghista Alex Bazzaro il dubbio viene. La certezza però è che nella Lega continuano a prendere di mira donne e ragazzine, come già ha fatto in più occasioni Matteo Salvini. È il segno che la strategia di comunicazione dei leghisti è davvero tutta centrata sul fomentare l’odio e il rancore della “Bestia” contro chi non la pensa come loro. E sì che il 32enne deputato veneziano sulla propria scheda di Montecitorio dice di essere un “esperto di comunicazione social media”.

Alex Bazzaro mette alla gogna le ragazze che non la pensano come lui

A segnalare la coraggiosa iniziativa dell’onorevole Bazzaro è la deputata PD Giuditta Pini, che sottolinea come il collega leghista si diverta ad offendere e a mettere alla berlina ragazze (senza censurare i volti) la cui unica colpa è stata quella di andare al Pride e di aver esposto dei cartelli ironici su Salvini. Un post del 9 giugno Bazzaro definisce “idiota del giorno” una ragazza che regge un cartello con scritto “meno salvini più ditalini” che certamente non arreca offesa al ministro. Segue una scarica rabbiosa di insulti da parte degli utenti della pagina del deputato della Lega.

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Evidentemente la strategia di comunicazione social media deve aver portato buoni frutti in termini di reach e interazioni perché il giorno successivo Bazzaro saluta i suoi fan con un altro post in cui se la prende con “altre idiote” che tengono due cartelli, uno con scritto “porti aperti come i nostri culi” (che è una critica legittima alla politica dei porti chiusi di Salvini) e un altro con scritto “tranquilla mamma sono bisex ɐʇsᴉɔsɐɟ uou”.

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Un’ora dopo ecco un altro post. Anche questa volta ad essere presa di mira è una ragazza (siamo a tre su tre) che ha un cartello con scritto “meno Salvini, più pompini”. Prendiamo atto che evidentemente preferisce Salvini a pompini e ditalini, ed è un suo diritto naturalmente. Come lo è quello di queste cinque ragazze di esprimere liberamente il proprio pensiero senza dover essere messe alla gogna sulla pagina Facebook di un deputato della Repubblica Italiana.

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Giuditta Pini gli ricorda che un membro del Parlamento deve servire le istituzioni con dignità e onore e si chiede se davvero questo sia il modo di rappresentare degnamente le istituzioni del Popolo italiano.

Il senso di Alex Bazzaro per il rispetto

Bazzaro però non ci sta a passare dalla parte del cattivo, lui non ha “problemi con le donne”. Ha solo trovato volgari alcuni cartelli del Pride (ovviamente solo quelli direttamente riferibili alla Lega o a Salvini, che coincidenza). Chiede quindi alle sue amiche e fan se ha sbagliato, lui ritiene che «rispetto e diritti umani vanno di pari passo». Deve essere per questo che ha definito idiote le ragazze con i cartelli o ha cercato di fare dello slut shaming chiamando in causa i genitori di un’altra donna.

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Che sciocchi che non avevamo capito che rispetto e diritti umani vanno di pari passo. Come quando Salvini accusa le Ong di essere “pirati” e di mettere a rischio le vite umane quando salvano i migranti. Un po’ come quando lo appena un’ora prima di questo post Bazzaro ha condiviso la vignetta omofoba di Marione che prende di mira la lotta della sinistra per i diritti delle persone LGBT con un’orrenda caricatura di un partecipante del gay-pride.

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Oppure come quando Bazzaro ha pubblicato una foto di Asia Argento e Vladimir Luxuria su un carro del Pride definendole “i nuovi idoli della sinistra italiana”. Visto che Bazzaro è una persona che mette il rispetto davanti a tutto ha volutamente scelto uno scatto infelice dove entrambe sembrano “mostruose” o drogate. Sempre perché il rispetto va di pari passo con i diritti umani.

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E per fortuna che qualcuno gli fa notare che la foto è stata modificata e gli spiega che innanzitutto né Asia Argento ne Vladimir Luxuria sono impegnate in politica o idoli della sinistra. Il problema è chiaramente il fatto che siano attiviste dei diritti delle donne e delle persone LGBT. Perché forse nella visione di Bazzaro gli omosessuali, le trans e le donne con i tatuaggi sono tutti e tutte “di sinistra”.

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Quello che sta facendo il rispettosissimo Bazzaro è puro è semplice bullismo, chiamatelo come volete: slut shaming, body shaming, cyber bullismo. Non sta criticando le idee delle ragazze con i cartelloni, non sta indicando dove le proposte “politiche” di Asia Argento o Vladimir Luxuria secondo lui sarebbero sbagliate. Sta semplicemente bullizzando delle persone (incidentalmente tutte donne  perché non la pensano come lui. Questa cosa è esattamente la negazione del rispetto che Bazzaro pretende nei confronti della Lega o di Salvini. Ma cosa si può pretendere da gente che milita in un partito che crede che i questionari sul bullismo e i corsi che educano al rispetto delle differenze di genere e contro l’omofobia siano parte di un grande piano del “gender” per omosessualizzare i nostri figli?

Leggi sull’argomento: Il successone di Di Maio che se la prende con cinesi e pakistani e regala voti alla Lega di Salvini

 

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