Attualità
Tutta la marijuana «legale»
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-05-24
A Carmagnola si coltiva una varietà a basso contenuto di THC e non ha effetto psicotropo. Ma…
La Stampa racconta oggi il caso di Carmagnola, comune a trenta chilometri da Torino, dove nasce la canapa e dove ha sede AssoCanapa, il coordinamento per la canapicoltura dove arrivano richieste per ordini di semi e infiorescenze della varietà Carmagnola e Carmagnola selezionata. Tutto nasce dopo il boom di EasyJoint, la società bolognese che ha pubblicizzato la varietà Eletta Campana come prima marijuana legale in quanto a basso contenuto di tetraidrocannabinolo, al di sotto dei limiti di legge.
La società bolognese, che ieri ha sospeso di nuovo le consegne per non meglio precisate «questioni burocratiche», un merito indiscusso però ce l’ha: parlare di principio attivo al di sotto dei limiti di legge si è rivelata un’ottima strategia di marketing. I tanti che si sono precipitati nei negozi specializzati a caccia della «nuova erba legale» si sono sentiti rispondere che sì, arriveranno rifornimenti dalla EasyJoint, ma che la società bolognese non ha inventato niente di nuovo, anzi.
Se di erba «legale» vogliamo parlare, allora bisogna rivolgersi alle oltre 400 aziende italiane di canapa industriale. Con due vantaggi: costa molto meno della metà ed è di ottima qualità. Anche se come da etichetta non ha effetto psicotropo – cioè «non sballa» – è infatti ricca di cannabinoidi, sostanze psicoattive sempre più usate per le loro qualità terapeutiche.
Ma, spiega il quotidiano, la questione “legale” non è così semplice come sembrerebbe:
La coltivazione della canapa in Italia è legale?
Sì, a condizione che venga coltivata una varietà a basso contenuto di Thc – inferiore allo 0,2 per cento – compresa nel Registro Europeo delle Sementi. Il tasso di Thc si misura su un campione di una media elevata di piante.
È legale vendere i prodotti derivati dalla canapa?
Assolutamente sì. Dalla fibra si possono ottenere pannelli isolanti per l’edilizia, geotessili, corde, tessuti e anche prodotti alimentari, come farine, semi e oli. Mentre per i prodotti alimentari con cannabis si è in attesa di una regolamentazione, per i prodotti da fumo non è prevista una legislazione ad hoc ma anzi la modifica del Testo Unico Antidroga. Il testo in discussione prevede infatti che sia il monopolio di Stato a produrre sigarette di canapa.
Perché allora non si può parlare di marijuana legale?
Se è vero che esiste un limite di Thc per le coltivazioni, le infiorescenze essiccate sono invece classificata dal nostro ordinamento come una droga e per questo vietate. Se insomma si viene «beccati» con dell’erba, sostenere che ha un basso Thc servirà a ben poco: le sostanze stupefacenti in sede processuale vengono analizzate, e questo conta ai fini della definizione della pena.
Leggi sull’argomento: La marijuana legale in Svizzera