L’attacco di Travaglio a Di Maio come fosse un avversario politico

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-17

Il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio prende le difese di Giuseppe Conte nella diatriba con Luigi Di Maio e inscena un dossieraggio contro il ministro degli Esteri

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Nella diatriba scoppiata ieri all’interno del Movimento 5 Stelle tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, Marco Travaglio sta con quest’ultimo. E lo manifesta apertamente nel suo editoriale comparso questa mattina sul Fatto Quotidiano, nel quale “bastona” il ministro degli Esteri, colpevole di aver fatto notare un dato incontrovertibile a margine dell’ennesimo flop pentastellato alle Amministrative: “Il nostro elettorato è disorientato e non ben consapevole di quale sia la visione”.

L’attacco di Travaglio a Di Maio come fosse un avversario politico

Nel suo articolo il direttore del giornale fa una vera e propria operazione di dossieraggio, come quelle spesso portate avanti contro il nemico di sempre, Silvio Berlusconi, elencando tutte le incoerenze di Di Maio. “Disorienta gli elettori scattando come un misirizzi al solo annuncio del voto degli iscritti sui 2 mandati dopo averli sempre difesi”, scrive prima di elencare frasi pronunciate da Di Maio (con tanto di data) del tipo “Dopo il secondo mandato lascio la politica. Da noi c’è una regola: dopo due mandati, a casa. Non solo per la corruzione, ma per la perdita di entusiasmo. Perciò ci votano: siamo persone serie”. E sulla critica alle “ambiguità sulle alleanze internazionali”, con Conte che tenta lo strappo sulle armi all’Ucraina mentre lui con l’esecutivo segue la linea dell’Unione europea, Travaglio attacca: “Deve avercela con l’ex capo politico che nel 2019, da ministro e da vicepremier, abbracciava i Gilet gialli e ora si scappella ai piedi di Macron”.

“Attaccava Draghi, ora lo idolatra”

Di Maio ha chiesto una riflessione interna al partito dopo il crollo verticale di consensi, ma per il direttore del Fatto non è titolato a farlo: “Più che a Conte che di organi e comitati ne ha creati fin troppi, la polemica pare rivolta a quell’ex capo politico che, mentre il M5S crollava dal 33 al 17%, ne discuteva nella sede più democratica mai vista: lo specchio”. “È lo stesso che prima attaccava Draghi e ora lo idolatra – conclude l’editoriale – che a gennaio ha sabotato la trattativa del suo leader per il Quirinale con Renzi e Guerini. E che, quando non è in pizzeria con Giorgetti, comizia con la signora Mastella”.

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