“Tra 14 giorni 17500 positivi al Coronavirus al giorno”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-10-15

Con 7.332 casi e 43 decessi ieri è stato registrato il record assoluto di contagi giornalieri da Coronavirus. Ma cosa potrebbe succedere nelle prossime due settimane? Secondo il Mattino i positivi giornalieri con il ritmo attuale potrebbero superare i 17mila al giorno

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Con 7.332 casi e 43 decessi ieri è stato registrato il record assoluto di contagi giornalieri da Coronavirus: il dato più alto prima di ieri dall’inizio dell’emergenza si era registrato il 21 marzo, con 6.557 casi in un giorno; in quel caso, però, i tamponi fatti furono 26.336 mentre ieri ne sono stati fatti 152.196, anche questo un numero mai visto prima. Ma cosa potrebbe succedere nelle prossime due settimane? Secondo il Mattino, che pubblica un’infografica, i positivi giornalieri con il ritmo attuale potrebbero superare i 17mila al giorno:

tra 14 giorni 17500 positivi coronavirus

Contagi a quota 7.332 non si erano mai visti. Eppure presto, tra due settimane, vedremo qualcosa di molto peggio e quel valore potrebbe schizzare a 17.500, cioè più che raddoppiare. Ed è una stima, purtroppo, ad elevata attendibilità. Prevedere lo scenario di Natale infatti è impossibile perché troppe variabili possono cambiare il quadro: sanitarie, regolamentari, comportamentali, persino meteorologiche. Ma su un orizzonte breve, di due settimane, le stime sono relativamente facili per la semplice ragione che qualsiasi scelta faccia il governo, qualsiasi colpo di fantasia mettano in campo le regioni, qualsiasi comportamento tengano i cittadini, l’impatto non sarà visibile prima di qualche settimana. Proprio come a marzo, quando il lockdown totale scattò il giorno 9 ma i casi giornalieri diagnosticati continuarono a salire fino al 21 mentre terapie intensive e decessi, che hanno un trend ritardato, crebbero fino a fine mese. I numeri di questo scorcio d’autunno, insomma, parlano chiaro e indicano una rapida accelerazione dei contagi sia in Italia che in Campania e una, per fortuna, meno veloce crescita delle terapie intensive e dei decessi. Con questi ultimi che restano lontanissimi dai livelli di fine marzo, quando si superarono i 900 morti in una sola giornata mentre ieri ne sono stati 43.

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