Tiziano Renzi, Il Giornale apre la caccia all'uomo

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-03-03

Il quotidiano di Sallusti trasuda garantismo da tutti i pori: «Non vorrei essere nei panni dell’ex premier: per un uomo la sola ipotesi di dover scegliere tra mollare al loro destino il padre e l’amico per provare a salvarsi e mollare il potere è già in sé una condanna terribile»

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Il Giornale stamattina rende omaggio allo specchiato garantismo che ha sempre contraddistinto le testate berlusconiane con un titolo di apertura dedicato a Tiziano Renzi, oggi interrogato dalla procura di Roma in relazione all’inchiesta Consip e all’accusa di traffico di influenze illecite. «Papà Renzi, è caccia all’uomo», titola il quotidiano di Alessandro Sallusti, il quale poi, bontà sua, firma un editoriale intitolato, con l’aria di chi stia perculando, “Perché non ci uniamo al volo degli avvoltoi”.
tiziano renzi caccia all'uomo
Anche l’articolo trasuda garantismo da tutti i pori:

Dicevano i vecchi saggi che se miri a una preda la devi uccidere, perché lasciarla vagare ferita nella foresta la rende per il cacciatore un nemico molto più ostile e pericoloso di quanto non fosse in forze. L’immagine si addice a Matteo Renzi, braccato dai suoi nemici interni ed esterni al partito dopo la ferita subita con la sconfitta al referendum. Lo stanno circondando, politicamente e sul piano personale, in attesa di sferrare il colpo del ko. Fanno paura, i cacciatori, tanto che alcuni fedelissimi dell’ex premier si stanno guardando in giro per cercare un nuovo padrone finché sono in tempo.

tiziano renzi giglio magico
I protagonisti dell’inchiesta Consip (La Repubblica, 2 marzo 2017)

E dimostra la clamorosa serenità del quotidiano sul tema:

Dico questo perché non sono convinto che Renzi sia finito, comunque vada a finire la vicenda giudiziaria del padre e del ministro Lotti, braccio destro di una vita, coinvolto nella stessa inchiesta. Non vorrei essere nei panni dell’ex premier: per un uomo la sola ipotesi di dover scegliere tra mollare al loro destino il padre e l’amico per provare a salvarsi e mollare il potere è già in sé una condanna terribile. Per questo non mi unisco al volo degli avvoltoi sui Renzi (e su Verdini), ai quali noi non abbiamo risparmiato critiche anche dure, ma quando erano nel pieno del loro potere e apparivano come i padroni indiscussi del Paese

Leggi sull’argomento: Luigi Marroni: il renziano che accusa Tiziano Renzi

 

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