TFR in busta paga e redditi sotto i 15mila euro: perché non conviene

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-10-23

Verità, supposte e verità supposte (cit.) sul trattamento di fine rapporto nell’era del governo delle slide

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Il TFR in busta paga non conviene nemmeno ai redditi sotto i 15mila euro l’anno. Secondo quanto scritto nella legge di stabilità, se viene confermato il nuovo regime fiscale sul trattamento di fine rapporto e sui fondi pensione (quello con le tasse retroattive) il rischio è che sia penalizzante sul piano fiscale per tutti.

Maurizio Benetti, esperto del settore ed ex dirigente generale dell’Inpdap, spiega che l’operazione non converrebbe neppure per le retribuzioni inferiori a 15 mila euro, quelle cioè che rientrano nel primo scaglione Irpef con aliquota del 23 percento, questo perché, con l’aumento del reddito conseguente all’anticipo del trattamento di fine rapporto nello stipendio, diminuirebbero le detrazioni da lavoro dipendente e quindi«l’aliquota effettiva sul Tfr in busta paga sarebbe del 27,5%», un livello superiore a quello stabilito dal regime di tassazione separata previsto per chi lascia il Tfr in azienda e lo ritira al momento del pensionamento(liquidazione) oppure per chi se lo fa anticipare per gli usi consentiti dalla legge(acquisto della casa, spese perla salute, eccetera).Per i redditi che arrivano fino a 15 mila euro infatti l’aliquota sarebbe intorno al 23%. E non scatterebbero le addizionali Irpef regionale e comunale, come invece sullo stipendio.

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Tfr in busta paga: i calcoli dell’associazione consulenti del lavoro (Libero, 17 ottobre 2014)

Quindici infografiche sul TFR

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