TFR in busta paga: 55 euro in più da gennaio 2015?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-09-30

La proposta del governo. Ma c’è il nodo del finanziamento delle imprese

article-post

Un totale di 55 euro in più in busta paga a partire da gennaio 2015. Ma non sono soldi in più: si tratta del trattamento di fine rapporto anticipato da consegnare nelle buste paga dei lavoratori secondo il piano del governo che il Sole 24 Ore ha anticipato qualche giorno fa, e che oggi il Corriere riprende.

La stima del vantaggio che il lavoratore medio potrebbe avere in busta ogni mese (i 55 euro) viene da Alberto Brambilla, esperto di previdenza e sottosegretario al Welfare dal 2001 al 2005. Sua la riforma della previdenza integrativa (legge 252/2005). «Così affossiamo il sistema dei fondi pensione che già in Italia non è decollato come in altri Paesi», è la prima obiezione di Brambilla. Ma l’ostacolo sarebbe anche un altro: «Oggi ogni anno gli italiani maturano Tfr per un valore di circa 25 miliardi. Di questi, 5,2 vanno ai fondi pensione. Altri 6 all’Inps. Circa 14 si fermano nelle casse delle piccole imprese — fa il punto Brambilla —. Se il premier vuole dare subito il 50% del Tfr ai lavoratori, allora si creerà un buco da 3 miliardi l’anno nelle casse dell’Inps che andrà coperto»

La liquidazione è la somma di denaro che il lavoratore riceve al termine del rapporto di lavoro ed è calcolato sulla base degli accantonamenti effettuati durante la sua vita lavorativa. Nel settore privato viene chiamato Trattamento di fine rapporto (TFR) e viene liquidato in soluzione unica. Nel pubblico impiego viene invece corrisposto in unica somma soltanto se ammonta a cifre inferiori ai 50mila euro: altrimenti viene corrisposto a rate.

Due infografiche sul Trattamento di fine rapporto in busta paga

Potrebbe interessarti anche