Il Testimone di Geova condannato a 6 anni di carcere in Russia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-06

Il danese Dennis Christensen era stato arrestato durante una lettura della Bibbia. La Corte Suprema russa ha definito l’organizzazione “estremista” e l’aveva messa al bando due anni fa

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Il tribunale di Oriol, in Russia, ha condannato a sei anni di reclusione per “estremismo” un testimone di Geova, il danese Dennis Christensen. Si tratta della prima condanna di questo tipo per un testimone di Geova. Lo riporta la Bbc in russo. Christensen, 46 anni, era stato arrestato a Oriol, 400 chilometri a sud di Mosca, nel maggio del 2017, un mese dopo che la Corte suprema aveva definito i Testimoni di Geova un’organizzazione estremista. Le autorità russe sono accusate di perseguitare i Testimoni di Geova.

Il Testimone di Geova condannato a 6 anni di carcere in Russia

La Corte Suprema russa, in una decisione che ne vietava l’attività sul territorio russo, aveva definito nell’aprile 2017 scorso i Testimoni di Geova una organizzazione estremista. Il Ministero della Giustizia russo aveva affermato di aver riscontrato dei segni di “attività estremiste” in seno all’organizzazione, chiedendone quindi la messa al bando. Il gruppo conta 395 centri sul territorio russo ed era già stato sciolto nel 2004: la Corte Europea per i diritti umani stabilì sei anni dopo che la decisione costituiva una violazione dei diritti di religione e di associazione.

Christensen era stato arrestato durante una lettura della Bibbia. La pubblica accusa aveva chiesto sei anni e mezzo di reclusione. Bandendo l’attività del gruppo cristiano antitrinitario – noto per le prediche porta a porta e per il rifiuto del servizio militare -, la Corte suprema russa ha accolto una richiesta del ministero della Giustizia, che accusa l’organizzazione religiosa di “violare la legge per combattere l’estremismo”, ma ha sfidato anche il parere degli esperti delle Nazioni Unite, che a inizio aprile avevano definito l’iniziativa del governo russo “estremamente preoccupante”, denunciando “una minaccia non solo ai Testimoni di Geova, ma alla libertà individuale in generale nella Federazione russa”.

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