L’Italia s’è persa nei tamponi in farmacia: file interminabili e prenotazioni sospese

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-22

Ieri 850mila test processati. I salivari (che non sono riconosciuti all’interno dei bollettini) sono introvabili. Nelle farmacie di molte città d’Italia ci sono code interminabili e le prenotazioni sono state sospese

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Il bollettino che riassume la situazione epidemiologica in Italia nelle ultime 24 ore ha segnato nella giornata di ieri – martedì 21 dicembre – il record di test anti-Covid processati. Ben 850mila persone si sono sottoposte ai tamponi in farmacia e ai test molecolari nelle strutture messe a disposizione dalle varie aziende sanitarie locali. Un numero senza precedenti che però, ora, rischia di rappresentare una paralisi del sistema. Anche in vista della possibile introduzione del test diagnostico anche per i vaccinati (se ne discuterà domani in Consiglio dei Ministri), la situazione sembra essere fuori controllo.

I tamponi in farmacia sono introvabili in molte città italiane

Molte farmacie, soprattutto quelle nelle città più popolose d’Italia, hanno affisso i cartelli di “sold out” per quel che riguarda i tamponi. Molte di loro, infatti, procedono con il sistema di prenotazione e alcune sono state costrette – a causa del forte afflusso, ma anche delle imminenti festività e con il personale a disposizione che rischia di non essere sufficiente per garantire una risposta adeguata al numero di cittadini – a rimandare gli appuntamenti all’inizio del 2022. Oltre una settimana di attesa, dunque, per chi vuole sottoporsi ai tamponi in farmacia.

Perché le code fuori dai locali si registrano da giorni a Roma, Milano e Torino. Ma anche in molte altre città da Nord a Sud, la situazione che si presenta è analoga. Perché oltre alle file per sottoporsi ai tamponi in farmacia, l’aumento vertiginoso delle richieste di testi diagnostici rischia di far saltare il banco. L’allarme forniture sembra essere solamente l’ultimo dei problemi, perché la questione principale potrebbe essere rappresentata anche dal fatto che molte farmacie non riescano a gestire tutto quel flusso di persone. Nonostante le prenotazioni.

E c’è chi – per stare più tranquillo in vista delle visite a parenti e amici per le festività – sta cercando di acquistare anche i test salivari che, però, sono diventati quasi introvabili. Come noto, infatti, l’esito positivo o negativo di quegli strumenti diagnostici non rientra all’interno dei sistemi per ottenere il Green Pass base. Per la certificazione – quindi per accedere a posti al chiuso e non solo – occorre (oltre alla vaccinazione, come ovvio) sottoporsi a tamponi antigenici (cioè quelli rapidi, disponibili anche in molte farmacie al prezzo calmierato di 15 euro per gli adulti e 8 per i bambini) o quelli molecolari.

Ma per questi ultimi occorre una procedura più complessa. Oltre al fatto che con i molecolari il risultato non è immediato (ma, nei casi più fortunati, potrebbero occorrere almeno 24 ore per processarli), la prenotazione è vincolata alla presentazione di una ricetta medica firmata da un medico di base. E questa può avvenire solamente in due casi: sintomi da contagio Covid o stretto contatto con una persona risultata positiva.

La situazione in Italia

Per questo motivo in molti hanno scelto i tamponi in farmacia. Per rapidità, ma anche prossimità. Ma ora la situazione sembra essere fuori controllo. Proprio prima delle festività. Poco prima del possibile decreto che potrebbe imporre il tampone obbligatorio anche ai vaccinati per accedere agli eventi (comprese feste, stadi, cinema, teatri e discoteche). E che il caos sia già in atto è testimoniato dalle immagini che arrivano da Milano, ma anche dai racconti che arrivano dalla capitale. Il tutto poco prima dell’entrata in vigore di un decreto che potrebbe rendere il tutto ancor più difficile da gestire per le farmacie.

(foto: da Mattino5)

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