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    Coronavirus, Fase 2: come dovrebbe cambiare l’Università

    Il Coronavirus cambierà tutto. Uno dei settori che sarà più toccato sarà quello dell' alta formazione. Il sistema universitario italiano necessitava profondi ritocchi e questa crisi epidemica potrebbe essere l' occasione giusta sia per richiedere che il Paese investa nell' alta formazione (e quindi nei giovani) molto di più di quello che faccia adesso e sia per richiedere ' Leggi tutto ' Coronavirus, Fase 2: come dovrebbe cambiare l' Università'

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    The Italian Lockdown – Cronache da un Paese in Quarantena: 24. La Fase 2

    I pensieri corrono verso un futuro tutto da scrivere. Indecifrabile. La fase 2. La Festa del Redentore. La peste. Alberto sempre più lontano. Giovedì, 9 aprile 2020. Ho ricevuto la mail dall’Inps con un numero identificativo. Nessuna informazione su quando i soldi verranno elargiti. Che poi, 600 euro sono una miseria e io non ho ' Leggi tutto ' The Italian Lockdown ' Cronache da un Paese in Quarantena: 24. La Fase 2'

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    Il calendario della fase 2 dal 15 aprile: riapertura diversa in ogni regione

    La Fase 2 avrà un calendario a partire dal 15 aprile e la riapertura sarà suddivisa per zone e regioni diverse. Conte potrebbe firmare domani il decreto che prolunga le restrizioni che scadranno il 13 aprile, ma anche per autorizzare alcune imprese a riprendere le attività subito dopo Pasqua. Poi le date saranno strategiche nella pianificazione futura

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    La fase 2 tra fine aprile e inizio maggio? Perché potrebbe essere troppo presto

    Lunedì 13 aprile scade il decreto ma le restrizioni verranno prolungate per altri 14 giorni. E poi? Secondo gli esperti la fase 2 potrebbe essere avviata tra fine aprile e inizio maggio, accettando il rischio di una nuova impennata dei contagi. Sarebbe più prudente attendere un altro mese. Ma l' industria spinge per ricominciare a maggio

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    Cosa riapre dopo il 13 aprile: il piano Conte in due tappe per la Fase 2

    Un piano in due tappe per la riapertura a scaglioni nella cosiddetta fase 2 dell' allentamento delle misure che prevede che alcune attività produttive tornino al lavoro dopo Pasqua mentre una rimodulazione delle misure sugli spostamenti e le uscite arriverà dopo il 4 maggio

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    Fase 2: la riapertura a zone in Piemonte

    Se il Paese avvierà una fase 2 a metà aprile, con la graduale riapertura delle attività produttive, è probabile che il Piemonte dovrà aspettare. Per questo non si pensa a riaprire già dopo Pasqua, come in altre regioni, ma a un orizzonte temporale più lungo che guarda al 4 maggio

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    Fase 2 nel Lazio: cosa riapre dopo il 13 aprile

    Il piano della Regione Lazio per avviare la fase 2. Alla ripresa le mascherine saranno distribuite alle scuole e nei principali uffici pubblici, dall’Anagrafe agli altri sportelli dove ci si mette in coda. Priorità anche alle Rsa, le residenze per anziani particolarmente bersagliate dal Covid. Agli autisti dei bus le protezioni stanno già arrivando. I privati invece dovranno fare da soli

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    Cosa riapre il 4 maggio: il piano per la ripartenza nella fase 2

    Già da metà aprile — subito dopo le festività pasquali — potrebbe essere concesso ad alcuni settori dell’imprenditoria e del commercio di ricominciare a lavorare. Ma  per uscire di casa, tornare a passeggiare, incontrarsi con parenti e amici liberamente, dovranno trascorrere ancora altre settimane

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    Chi deve fare i test sierologici per tornare al lavoro nella fase 2

    I test sierologici dovranno rilevare quali soggetti hanno sviluppato anticorpi al nuovo coronavirus e a COVID-19 e sono pertanto immuni, ciò anche in vista della Fase 2 di graduale riapertura del Paese partendo presumibilmente dalle attività e settori maggiormente strategici. Il passaporto di immunità potrebbe essere utilizzato anche come criterio per il rientro lavorativo

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    Fase 2 a Roma: cosa riapre dopo il 13 aprile

    In Campidoglio si lavora a un piano per la ripartenza che comunque sarà ben lontano dalla vita normale di prima. La prima necessità, quando riapriranno molte attività e molti servizi, è evitare assembramenti. Da qui il progetto – in verità portato avanti anche negli anni precedenti senza grandi risultati – di scaglionare gli orari d’ingresso delle scuole, degli uffici pubblici e quelli privati (si continuerà a fare ricorso allo smart working), fino alle consegne delle merci che solitamente si accavallano tra le 8 e le 9 del mattino