Le nuove restrizioni per alimentari e supermercati in arrivo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-19

Sono in arrivo nuove restrizioni per alimentari e supermercati in tutta Italia dopo il cambio degli orari a Roma e nel Lazio. Questo perché con il trascorrere delle ore e con i dati diffusi dalla Protezione Civile che dimostrano un numero di contagi ancora alto, appare chiara la necessità di intimare ai cittadini la necessità di non uscire

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Sono in arrivo nuove restrizioni per alimentari e supermercati in tutta Italia dopo il cambio degli orari a Roma e nel Lazio. Questo perché con il trascorrere delle ore e con i dati diffusi dalla Protezione Civile che dimostrano un numero di contagi ancora alto, appare chiara la necessità di intimare ai cittadini la necessità di non uscire. Ad annunciarli è il ministro delle Autonomie Francesco Boccia al Corriere della Sera:

Lo fa Boccia quando ricorda che «sul piano dei comportamenti, il vaccino è ognuno di noi se resta a casa» e conferma come il governo «sta valutando se fare una stretta ulteriore». Una delle ipotesi è la riduzione dell’orario di apertura degli alimentari e dei supermercati per impedire alle persone di stare fuori fino a tardi e consentire l’ingresso nei negozi più piccoli a una persona per volta per evitare contatti. Se anche questo non dovesse bastare, si sarebbe costretti a limitare il compito di fare la spesa e andare in farmacia a un unico componente di ogni nucleo familiare, ma si tratta di una misura estrema che il governo mira in ogni modo a scongiurare. «Serve autodisciplina e autocontrollo», ribadisce la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, che ha chiesto l’intensificazione dei controlli e non ha escluso — come per la Campania — che i comitati per l’ordine e la sicurezza possano disporre per la vigilanza anche dei soldati.

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Coronavirus: le nuove restrizioni allo studio del governo (Corriere della Sera, 19 marzo 2020)

Il modello a cui si fa riferimento è quello pugliese: a Bari Antonio Decaro,che è anche presidente Anci, ha dovuto chiudere i locali con i distributori automatici h24: troppe file per acquistare bibite e alimenti. Stessa decisione presa anche a Foggia dal sindaco Franco Landella e a Taranto da Rinaldo Melucci. Che ha anche vietato l’accesso alle spiagge dopo la folla dell’ultimo weekend. La chiusura più originale è quella del sindaco di Monopoli, Angelo Annese, costretto a transennare la centrale piazza Vittorio Emanuele II: troppi anziani giocavano a carte sulle panchine. Intanto Alessandro Mantovani sul Fatto illustra i dati dell’ISS sulle vittime di Coronavirus:

L’ultimo studio dell’Istituto superiore di Sanità (Iss) sulla mortalità legata a Covid-19, datato 17 marzo e relativo ai primi 2.003 decessi (ieri siamo arrivati a 2.978) dà conto di cinque persone tra i 30 e i 39 anni che non ce l’hanno fatta (0,2 per cento), tutti uomini e tutti con gravi patologie pregresse cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità. Erano affetti da altre malattie anche i 12 morti tra i 40 e i 49 anni (0,6 per cento). Altri 56 ne avevano tra i 50 e i 59 (2,8), 173 tra 60 e 69 (8,6), 707 tra 70 e 79 (35,3), 852 tra 80 e 89 (42,5), 198 sopra i 90 anni (9,9).

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Coronavirus, i numeri del 18 marzo (Corriere della Sera, 19 marzo 2020)

L’età media dei deceduti è poco sopra gli 80 anni, quella dei contagiati 63. L’87 per cento dei morti aveva superato i 70 anni, gli altri no.E se si guarda ai malati in terapia intensiva, secondo un altro studio dell’Iss del 16 marzo, su 397 pazienti che ne hanno avuto bisogno (e l’hanno trovata) l’età media è 67 anni: nessuno sotto i 18, il 12,2 per cento ne ha fra 19 e 50, il 49,4 per cento ne ha tra 51 e 70 e il 38,4 percento è sopra i 70anni. È un campione parziale, 8.802 casi sugli oltre 25 mila registrati nel momento in cui è stato realizzato. Gli uomini muoiono due volte di più delle donne, a 79,5 anni in media contro 83,7. Sui 2.003 casi analizzati nello studio sulla mortalità ci sono 1.402 uomini (70 per cento) e602 donne.Non cisono ancora spiegazioni definitive per questa notevole differenza, che non si registra per i comuni virus influenzali.

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