L’Epifania tutti i no vax si porta via: a gennaio la decisione per il Super Green Pass al lavoro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-31

Nel primo Consiglio dei Ministri del 2022, agli inizi di gennaio, Draghi spingerà per l’approvazione dell’obbligo di esibire il Super Green Pass sul posto di lavoro

article-post

Non è entrato nell’ultimo decreto per via dell’opposizione di Lega e Movimento 5 Stelle, ma l’obbligo di Super Green Pass al lavoro – spinto fortemente dal ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta – si ripresenterà sul tavolo della discussione a gennaio, con altissime probabilità di approvazione. Partito democratico e Forza Italia spingono per la misura ormai da tempo, così come i ministri del Lavoro Andrea Orlando e delle Pari opportunità Elena Bonetti: si parla di 23 milioni di persone, per la maggior parte già vaccinati, tranne una stima – riportata dal Messaggero – di 3 o 4 milioni di no vax. Persone che se vaccinate contribuirebbero a ridurre la curva epidemiologica e ridurrebbero il numero di morti che va via via aumentando: per questo motivo il premier Mario Draghi non ha più intenzione di seguire le ideologie dei partiti e per la prima riunione del Consiglio dei Ministri dell’anno, fissata probabilmente già per il 5 gennaio, chiederà con forza l’approvazione dell’obbligo vaccinale ai lavoratori.

Super Green Pass al lavoro, la decisione a gennaio

Brunetta, che suggeriva di cominciare dai dipendenti pubblici “per dare l’esempio” ma ora è convinto per l’estensione a tutto il mondo del lavoro, non si nasconde più: “I ritardi non sono a costo zero: ogni giorno che passa comporta il rischio di colorazione più scura delle Regioni e accorcia la vita dei malati con patologie diverse dal Covid. La prossima settimana dovremo approvare il provvedimento. A meno che Giorgetti non avanzi obiezioni più concrete di quelle presentate sinora”. Il ministro dello Sviluppo economico – riporta Repubblica – chiede che oltre a imporre l’obbligo vaccinale si pensi a redigere un elenco di lavoratori fragili da esentare e a un giusto indennizzo per chi subisce danni dopo l’iniezione. Maria Stella Gelmini, ministro per gli Affari regionali, suggerisce di introdurre la misura gradualmente e dopo “un ulteriore momento di concertazione con i sindacati e le associazioni datoriali”. “Il problema – dice Gelmini – è che dobbiamo fare in modo che questo passaggio non blocchi, da un giorno all’altro, attività professionali ed economiche”.

Potrebbe interessarti anche