Politica
Sul Donbass Pillon dice di essere “per il rispetto delle minoranze, sempre e ovunque”
neXtQuotidiano 20/04/2022
Il senatore della Lega si riscopre rispettoso quando si parla delle auto-proclamate Repubbliche filo-russe. Peccato che per quel che riguarda i diritti non sia mai stato in prima linea
Nelle ultime ore si parla insistentemente di una fronda composta da parlamentari di Lega e MoVimento 5 Stelle che vorrebbero spingere affinché la comunità internazionale riconosca l’indipendenza delle auto-proclamate Repubbliche indipendentiste (e filo-russe) del Donbass. Un’azione che, secondo le idee di alcuni, dovrebbe portare alla fine della guerra in Ucraina, concedendo alla Russia quella “vittoria” sulla cartina geografica diventata il tema delle ultime settimane del conflitto. All’interno di questo schieramento dal sapore “estate 2018” – quando il Carroccio e i pentastellati andavano a braccetto alla guida del governo – ci sarebbe anche il senatore della Lega Simone Pillon. E sono molto curiose le parole con cui il leghista ha raccontato questa sua posizione.
Pillon e “il rispetto delle minoranze, sempre e ovunque”, ma solo sul Donbass
Si parla di minoranze e autonomie locali. Perché le auto-proclamate Repubbliche del Donbass (parliamo di Donetsk e Lugansk, ma anche delle altre città all’interno della Regione Sud-Orientale dell’Ucraina) vogliono staccarsi dall’Ucraina perché si sentono molto più russe. Non a caso, infatti, prima dell’inizio della guerra era stato proprio il Cremlino a rappresentare l’unico Stato al mondo a riconoscere la loro indipendenza davanti alla comunità internazionale. E su questo pensiero Simone Pillon si esprime così.
“Il Donbass? Sono decisioni che spettano a loro. Io sono per l’autonomia locale e per il rispetto delle minoranze, sempre e ovunque, qualunque sia il governo centrale”.
Non entriamo nel merito della questione Donbass, ma fa sorridere come il senatore leghista – che ha sempre avuto un atteggiamento censorio nei confronti delle cosiddette “minoranze” (che siano le persone che fanno parte della comunità LGBTQ+ o anche i migranti) e ha sempre ostacolato ogni qualsiasi legge per riconoscere i reati d’odio (come il famoso ddl Zan) nei loro confronti. Per non parlare del tema delle libertà (anche sessuali) di ogni singolo cittadino. Però, davanti alla situazione Russia-Ucraina, il senatore della Lega si riscopre difensore del “rispetto delle minoranze, sempre e ovunque”. Ed è proprio sul “sempre e ovunque” che emergono forti incoerenze.