Stefano Fermante: il lungo addio del ragioniere generale del Comune di Roma

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-09-29

Il ragioniere generale del Campidoglio ha rimesso il suo mandato nella seconda metà di luglio e da allora non sarebbe mai stato convocato dalla sindaca Virginia Raggi. Lunedì ha mandato un’altra lettera alla sindaca che è stata protocollata ieri

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Dev’essere stata la giornata più lunga da quando Stefano Fermante lavora in Campidoglio. Nato nel 1965, laureato in economia e commercio e abilitato alla professione di dottore commercialista, da alcuni giorni il ragioniere generale del Comune di Roma era dato in uscita: delle sue dimissioni aveva parlato il 23 settembre il Corriere della Sera Roma e il Messaggero ieri. Nessuno stupore quindi quando Repubblica Roma stamattina aveva annunciato che la decisione anticipata nei giorni scorsi era stata formalizzata. Più che altro, l’ironia della sorte voleva che proprio mentre la sindaca e il suo vice magnificavano la macchina amministrativa romana mettendo così in secondo piano l’assenza dell’assessore al bilancio, un pezzo importante della macchina preparasse le valigie.

Stefano Fermante: il ragioniere generale del Comune di Roma

Di più: il quotidiano raccontava che le dimissioni di Fermante erano state protocollate ieri insieme a una relazione di venti pagine sullo stato delle finanze capitoline consegnato alla Raggi dallo stesso Fermante. Che sembrava davvero addolorato, a sentire quello che aveva detto ai suoi collaboratori: «C’è troppa confusione. Io sono completamente isolato, lavoro senza un indirizzo politico, visto che l’assessore al Bilancio si è dimesso il primo settembre e la sindaca in tutto questo tempo non ha mai voluto incontrarmi. Ma nella situazione in cui versa il Campidoglio i rischi sono troppo alti: i conti sono peggiorati, io sto in prima linea, esposto a critiche spesso feroci, senza che nessuno mi dica cosa fare. Una responsabilità enorme, che non posso sopportare da solo». Ma a mezzogiorno arriva un altro colpo di scena. A confezionarlo è l’ufficio stampa del Campidoglio che dirama una nota rassicurante alle agenzie di stampa: Fermante è vivo e lotta insieme a noi, più o meno. “Fonti del Campidoglio”, ovvero l’ufficio stampa della sindaca, fanno sapere che “le dimissioni del ragioniere generale Stefano Fermante non risultano al Campidoglio”. Secondo quanto si apprende, “è regolarmente al lavoro”. Ma allora non è vero niente?

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Stefano Fermante: le competenze del Ragioniere Generale del Comune

E invece no, qualcosa – molto – di vero c’è. Mentre l’ufficio stampa del Campidoglio se ne strasbatte di far sapere come stanno realmente le cose (il fatto che sia al lavoro non esclude che abbia dato le dimissioni), il consigliere della Lista Marchini Alessandro Onorato dice che ha parlato con Fermante della vicenda; la risposta del ragioniere generale è stata questa: «Ho evidenziato delle criticità mettendo a disposizione della sindaca l’incarico, le persone serie fanno così». Ovvero Fermante ha detto che non riesce a svolgere il proprio lavoro e che se la sindaca vuole può dimettersi. «Fermante è una persona seria. In Campidoglio manca da tempo un assessore al bilancio e tutte le responsabilità ricadono su di lui. Il ragioniere generale ha segnalato alla sindaca dei problemi, se non saranno risolti si dimetterà», aggiunge Onorato, diventato per l’occasione portavoce di Fermante.

“Fermante ha rimesso il proprio mandato nelle mani della sindaca, aggiungendo delle motivazioni. Questi sono i fatti. Un ragioniere generale serio e onesto, nel momento in cui non ha una linea politica chiara, siccome su di lui pesano le responsabilità dei conti della Capitale, è evidente che mette in allarme il primo cittadino e poi se non ha le risposte si dimette – commenta il capogruppo della lista Marchini, Alessandro Onorato – Questa è una città che rischia il default, quindi non mi meraviglia che Fermante abbia avvisato la Raggi di questo e se non otterrà risposte a brevissimo sarà conseguente e si dimetterà”.

Il lungo addio di Stefano Fermante

L’agenzia di stampa ANSA ricostruisce che  Il ragioniere generale del Campidoglio avrebbe rimesso il suo mandato nella seconda metà di luglio, secondo indiscrezioni, e da allora non sarebbe mai stato convocato dalla sindaca Virginia Raggi. A inizio settimana il funzionario avrebbe reiterato il passo ufficiale. La sua lettera sarebbe stata protocollata solo ieri, come scriveva Repubblica Roma. “Non ci sono le condizioni per lavorare”, ha detto Fermante a persone a lui vicine. Sempre ieri Raggi ha assunto la delega dell’assessorato al Bilancio, vacante dopo le dimissioni di Marcello Minenna il primo settembre. Fermante, già vice ragioniere generale della Provincia di Roma, nominato in Comune dal sindaco PD Ignazio Marino nel dicembre 2014 avrebbe atteso da luglio un riscontro dall’amministrazione M5S che non sarebbe mai arrivato. Da qui la decisione di reiterare la lettera con cui rimette il suo mandato lunedì scorso. Ma in questa ricostruzione c’è qualcosa che non torna. Tra le ordinanze della Raggi infatti ce n’è una, datata 23 settembre, in cui la sindaca conferisce l’incarico ad interim di direzione della I U.O. “Programmazione finanziaria e gestionale” della II Direzione “Programmazione e Bilanci” della Ragioneria Generale proprio a Stefano Fermante.

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L’ordinanza con cui la sindaca Raggi conferisce un interim a Fermante

Quindi l’incarico ad interim è stato conferito venerdì; lunedì Fermante avrebbe rimesso di nuovo il mandato dopo il precedente di luglio. Un po’ strana come coincidenza temporale. Di certo i problemi di Fermante non derivano solo dal caos generato dalla mancanza di un assessore al bilancio, visto che la prima volta che ha presentato la lettera è stato a luglio, quando in sella c’era Minenna e sembrava ben saldo. La smentita del Campidoglio adesso si capisce meglio: Fermante non ha presentato le dimissioni, ha detto che è pronto ad andar via non appena la sindaca troverà un sostituto. Come fecero ai tempi in ATAC ed AMA. E la comunicazione della sindaca ne ha approfittato per fare qualche giochino di parole come all’epoca dell’assessora che “non ha ricevuto un avviso di garanzia”, e però era indagata e la sindaca lo sapeva. Intanto Enrico Stefano, vicepresidente d’Aula, ha detto di non sapere nulla sulla questione ma ha anche aggiunto che in caso di dimissioni di Ferrante “troveremo un ragioniere generale altrettanto bravo e capace”. Visti i risultati del casting sull’assessore, viene quasi da sorridere.
 

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