Stefano Fassina è d'accordo con Schaeuble

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-07-19

E spiega la sua exit strategy per la Grecia dall’euro al Corriere della Sera

article-post

In una lettera al Corriere della Sera, Stefano Fassina risponde all’editoriale di Lucrezia Reichlin pubblicato ieri dal quotidiano di via Solferino e di ritenere l’uscita della Grecia dell’euro come la migliore soluzione alla crisi di Atene, come già proposto dal ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble:

Caro direttore,
Lucrezia Reichlin ieri ha immesso realismo nelle valutazioni della drammatica vicenda greca. È impossibile nascondere l’insostenibilità economica dei contenuti dello Statement del 12 Luglio. Le misure imposte al governo Tsipras sono brutalmente recessive, oltre che regressive sul piano sociale. Si amplia, quindi, la quota di debito da cancellare. Ma il problema non è la Grecia, certamente «malata» prima dell’euro e dell’arrivo della Troika a Atene.
Il problema è la medicina che, in Grecia in modo estremo, ovunque aggrava la malattia. Il problema è l’euro regolato dal mercantilismo liberista scritto, a misura dell’interesse nazionale tedesco, nei Trattati. La deflazione continentale non è un accidente. È il risultato fisiologico di un sistema fondato sulla svalutazione del lavoro.
Al realismo economico deve seguire realismo politico. Va preso atto che le condizioni politiche per le correzioni necessarie alla sostenibilità democratica, economica e sociale della moneta unica non esistono. Ma le cause non sono le leadership politiche deboli. I caratteri profondi, morali e culturali, dei popoli e gli interessi nazionali degli Stati sono l’ostacolo insuperabile.
La Germania l’ha capito e, ancora consapevole della sua storia, indica una via d’uscita: l’unica strada realistica per evitare una rottura caotica dell’eurozona e derive nazionalistiche incontrollabili (già preoccupanti verso e dai tedeschi) è il superamento concordato della moneta unica, esemplificato nella proposta di «Grexit assistita» scritta dal ministro Schäuble e avallata dalla cancelliera Merkel: non l’abbandono della Grecia a se stessa, ma «un’uscita accompagnata da ristrutturazione del debito (impossibile a Trattati vigenti),assistenza tecnica, finanziaria e umanitaria».
Il governo greco doveva prenderla. Insistere retoricamente per gli Stati Uniti d’Europa o per radicali revisioni dei Trattati «per un più ambizioso progetto di Europa politica» vuol dire corresponsabilità nel naufragio del Titanic Europa.

Insomma, uscire dall’euro cooperando con la Germania. Un vecchio cavallo di battaglia del nostro Working class hero.

Potrebbe interessarti anche