“Sputacchiatori”. “Cafone”. La rissa a distanza tra Calenda e Travaglio sulla partecipazione alla festa del “Fatto”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-27

Calenda aveva accettato l’invito alla festa de Il Fatto Quotidiano, salvo poi non annunciare la sua assenza tramite un’intervista sulle colonne de Il Foglio

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E’ ormai tempo che Marco Travaglio e Carlo Calenda non si risparmiano colpi, Il Direttore de Il Fatto Quotidiano e il leader di Azione questa mattina hanno aggiunto un nuovo capitolo alla loro saga, oggetto del contendere è la partecipazione del candidato sindaco romano alla festa organizzata dal quotidiano diretto dal giornalista torinese.

Calenda ha annunciato sulle colonne del Foglio di ieri che non avrebbe partecipato al dibattito Un giornale che diffonde ingiurie e falsità non può essere sdoganato come sede super partes di un dibattito. Travaglio conferma le ragioni della scelta”, ha twittato oggi dopo aver detto ieri nell’intervista rilasciata a Salvatore Merlo “Non voglio in alcun modo legittimare quel giornalismo fondato sugli insulti, le insinuazioni e gli sputacchianti. Non è un posto serio dove fare un confronto”. Una risposta più che un’accusa all’editoriale di questa mattina di Travaglio che dedica un passaggio proprio all’ex Ministro. “Gli abbiamo chiesto via sms a quale Calenda dovessimo credere: a quello che aveva aderito e confermato o a quello del Foglio? Nessuna risposta – scrive oggi Travaglio – Poi, dopo ore, la conferma imbarazzata del suo portavoce, che aveva appreso anche lui la defezione dal Foglio. Naturalmente ce ne faremo una ragione. Già lo conoscevamo come mediocre politico e pessimo ministro: ora scopriamo che è pure un codardo, un cialtrone e un cafone. Ma anche un bugiardo: due anni fa, ospite della nostra festa alla Versiliana, ci ringraziò per la correttezza con cui avevamo gestito il dibattito”.

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Nei prossimi giorni si terrà la festa annuale de Il Fatto Quotidiano un evento notoriamente in cui il dibattito politico fa da padrone, e così, scrive Travaglio sul suo giornale, ha pensato vista la contingenza con le elezioni di invitare i candidati romani alle amministrative. Una scelta inizialmente condivisa da tre su quattro degli aspiranti al Campidoglio, Michetti e la sua vice Matone fin da subito declinano l’invito. Fosse solo per un naturale rigetto a questo genere di eventi, come dimostrato nelle uscite precedenti.

 

A far infuriare la direzione del giornale è stata però la comunicazione dell’assenza di Carlo Calenda, avvenuta a mezzo Il Foglio. In un’intervista rilasciata ieri, Calenda annuncia che non avrebbe preso parte all’evento. Il tutto senza avvisare però gli organizzatori.

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