Ovviamente il Popolo della Famiglia è andato su tutte le furie per lo spot con Babbo Natale gay

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2021-11-29

La pubblicità delle poste norvegesi per celebrare 50 anni di diritti agli omosessuali finisce nel mirino di Luciana Presta, consigliera comunale di Pianezza iscritta al Popolo della Famiglia

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Strano a dirsi, lo spot delle poste norvegesi che per celebrare i 50 anni dalla depenalizzazione dell’omosessualità nel Paese dipinge Babbo Natale come omosessuale non è piaciuto al Popolo della Famiglia. Luciana Presta, consigliera comunale di Pianezza, si è scagliata su Facebook contro la pubblicità definendola senza mezzi termini “Pedofilia di Stato”. Guai a dire che Babbo Natale è gay, quindi. Che poi, anche sul fatto che i suoi vestiti siano rossi la storia andrebbe raccontata tutta, visto che a fissare nell’immaginario collettivo Santa Claus grassoccio e in toni di carminio ci ha pensato una campagna pubblicitaria della Coca Cola.

Lo spot delle poste norvegesi con Babbo Natale omosessuale

Il video racconta la storia d’amore tra un uomo di nome Harry e Babbo Natale, inizialmente costretti a vedersi soltanto una volta all’anno per via degli ovvi impegni di quest’ultimo. I due riescono sul finale a rendere stabile il proprio rapporto grazie alla scelta di Babbo Natale di affidarsi alle Poste per la consegna dei pacchi natalizi, suggellando il momento con un bacio. “Un crimine vigliacco – l’ha definito Presta – per sabotare la mente dei bambini e stuprare la loro anima. Vogliono distruggere i loro sogni per realizzare i loro progetti di trasformare la società brutalizzando la realtà e la verità”. Immancabili i due cliché della retorica anti-inclusiva: il riferimento a un “loro” generico al quale attribuire trame volte a plasmare il pensiero dei bambini, e la famosissima ideologia gender, qualsiasi cosa essa sia. “Qui appare l’ideologia gender che le élite, l’Onu e la Ue vogliono imporre. Dobbiamo proteggere i bambini e trasmettere loro la fede, unico antidoto a questo veleno satanico. E cercare di fermare questa follia. Fosse anche di un centimetro, fosse anche ritardandola di un solo minuto. E pregare, e convertirci, perché contro un resto convertito davvero a Cristo il demonio non può nulla. Preghiamo per i nostri bambini e ragazzi, contro questa follia”.

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