Il pasticcio delle spiagge con accessi senza controlli a Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-30

Mentre negli stabilimenti balneari  i titolari degli impianti sono tenuti per legge a prendere i nominativi dei clienti e a misurare loro la temperatura, nulla di tutto questo è previsto nelle spiagge libere

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Le spiagge libere gestite dal Comune di Roma non hanno nessun tracciamento. Mentre negli stabilimenti balneari  i titolari degli impianti sono tenuti per legge a prendere i nominativi dei clienti e a misurare loro la temperatura, nulla di tutto questo è previsto. Gli steward, dipendenti di un istituto di vigilanza privata, non prenderanno i nomi all’ingresso dei bagnanti (anche perché non hanno titoli, né autorizzazioni per poterlo fare), né la temperatura corporea. Spiega oggi Il Messaggero:

Chi garantisce la salute pubblica sulle spiagge libere di Roma? Senza considerare che la security, maglia azzurra e tablet alla mano per aggiornare le posizioni disponibili on line, termina il suo lavoro alle 16.30. Da quell’ora in poi chiunque potrà accedere agli arenili senza nessun filtro e ulteriore controllo. A deciderlo, in questo caso, è stato il X Municipio. Già perché l’ordinanza della sindaca sul tema accessi alle spiagge libere rimanda a una delibera di giunta del Municipio firmata il 26 maggio scorso ma che , però, non è stata ancora ufficialmente pubblicata, questione che potrebbe creare anche «qualche problema di legittimità ed efficacia dell’ordinanza Raggi», fa presente l’opposizione di Ostia.

Nel caos amministrativo – tra uffici, protocolli e carte bollate – alcuni numeri non tornano. Il Campidoglio è stato chiaro: «Sei persone per ogni piazzola allestita», cinque per il Municipio. «Ma vanno bene anche sei», ha fatto sapere l’assessore all’ambiente del X Municipio. Al mare gli spazi potranno essere condivisi con gli estranei. Le spiagge libere sono state divise in aree da 25 mq identificate da paline rosse o bianche. In ogni spazio potranno accomodarsi da 1 a massimo 6 persone, ma non dovranno necessariamente conoscersi.

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Le spiagge a pagamento a Roma e nel Lazio (Il Messaggero, primo aprile 2019)

Nel caso tutte le aree fossero occupate infatti, lo steward proporrà di condividere degli spazi dove ci sono ancora posti liberi. Nel primo giorno di mare, rovinato però dal maltempo, le spiagge libere si sono presentate impreparate. In molte non sono state nemmeno posizionate le paline segnaposto – che segnalano le “piazzole” per i bagnanti-  e delle passerelle. Disposizioni indicate dall’ordinanza comunale. «Verranno posizionate presto», assicurano dal Municipio X. A essere sprovviste anche gli arenili dei Cancelli di Castel Porziano e quelle di Capocotta.

Per facilitare il controllo degli ingressi e delle uscite,ogni spiaggia avrà un solo varco di accesso. A complicare le cose anche il caso dell’app che non esiste: Seapass – il Mare di Roma, che segnala in tempo reale (grazie ai dati forniti dagli steward) la disponibilità di posti sulle spiagge divise per nomi o colori è in realtà un sito web che al momento segnala solo l’affluenza al mare. Sono vuote le pagine Regolamento, Informazioni utili e Parcheggi.

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