«Lo studio “segreto” del CTS? Me lo ha presentato un delegato della Regione Lombardia»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-09-06

Oggi Salvini ha accusato il governo di aver nascosto alle Regioni lo studio del CTS sull’evoluzione dell’epidemia di Coronavirus. Il ministro Speranza risponde che gli è stato presentato proprio da un delegato regionale lombardo

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La storia dello studio “segreto” del CTS sulla possibilità che la diffusione del Coronavirus in Italia portasse nello scenario peggiore a 60mila morti ha un nuovo capitolo. Se oggi Salvini in una lettera al Corriere accusava il governo di aver nascosto alle regioni informazioni indispensabili il ministro della Salute Roberto Speranza risponde alla Festa del Fatto Quotidiano che lo studio era conosciuto proprio dalla regione più colpita dall’epidemia. La Lombardia governata dal leghista Attilio Fontana.

«Lo studio “segreto” del CTS? Me lo ha presentato un delegato della Regione Lombardia»

Speranza, incalzato da Gad Lerner, ha spiegato:  “Lo studio del Cts, a me, alla metà di febbraio, è stato presentato dal delegato delle Regioni. Questo studio è stato fatto dal Cts e dentro il Cts c’è una rappresentanza delle Regioni e la persona che me lo ha presentato è un esponente della principale Regione del nostro paese in termini di abitanti…della Lombardia, che, come è noto, non appartiene alle forze che sostengono il nostro governo”. Il cts “che aveva iniziato ad elaborare il piano di risposta al virus a febbraio e che verrà poi reso definitivo soltanto a marzo – ha continuato Speranza- ha deciso di non renderlo pubblico ma va fatta chiarezza: è stata una scelta del Cts perchè si trattava di un documento che aveva ipotesi molto variegate tra loro”. Non è stato reso pubblico, ha precisato, “per non diffondere allarme ma anche perchè chi stava scrivendo il documento prevedeva un range di potesi così largo che era complicato da rendere pubblico”. Cosa aveva detto Salvini?

 

A Palazzo Chigi avevano elementi allarmanti sulle conseguenze del Covid nel nostro Paese, ma il presidente del Consiglio si è preso l’enorme responsabilità di non condividere ufficialmente le informazioni nemmeno con i presidenti di Regione. Peggio: pochi giorni dopo, il governo ha regalato 18 tonnellate di camici e mascherine alla Cina — con tanto di comunicato stampa entusiasta della Farnesina — e il 21 febbraio il premier assicurava «tutto è sotto controllo». Sappiamo com’è finita: drammatiche carenze di guanti, camici, mascherine e respiratori che in fase di emergenza era compito del governo centrale reperire, non delle singole Regioni.

Speranza, riferendosi al delegato della Lombardia, ha concluso: “Io gli dico grazie perché quello studio ci è servito. Lo dico con serenità: la posta in gioco è così alta che non possiamo metterci a fare giochetti sullo scarico di responsabilità”. Poi si è rivolto direttamente a Salvini: “La lettera di Salvini è sbagliata perchè divide l’Italia e dà l’idea di un leader piccolo che mette dinanzi gli interessi di parte rispetto a quelli del paese”.

Leggi anche: Ma Salvini che strilla sullo studio segreto è lo stesso che a febbraio chiedeva di riaprire tutto?

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