Ma Salvini che strilla sullo studio segreto è lo stesso che a febbraio chiedeva di riaprire tutto?

di Maria Teresa Mura

Pubblicato il 2020-09-06

Oggi Salvini ha scritto una lettera al Corriere della Sera per chiedere conto al governo dello studio elaborato del ricercatore Stefano Merler e presentato al Comitato scientifico a febbraio che nello scenario peggiore prevedeva fino a 60mila morti. Ma cosa faceva il Capitano a febbraio?

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Oggi Salvini ha scritto una lettera al Corriere della Sera per chiedere conto al governo dello studio elaborato del ricercatore Stefano Merler e presentato al Comitato scientifico a febbraio che nello scenario peggiore prevedeva fino a 60mila morti. Ma cosa faceva il Capitano a febbraio?

Ma Salvini che strilla sullo studio segreto è lo stesso che a febbraio chiedeva di riaprire tutto?

Lo studio in questione, spiegava qualche giorno fa il ministro Boccia “è stato commissionato e chiesto dal ministero, il 12 febbraio penso siano state messe in giro bozze per una simulazione con delle previsioni. Quello studio ha avuto il suo epilogo il 5 o il 6 marzo. Non c’era nulla da nascondere perché era una delle tante valutazioni”. Salvini nella sua lettera accusa il governo:

A Palazzo Chigi avevano elementi allarmanti sulle conseguenze del Covid nel nostro Paese, ma il presidente del Consiglio si è preso l’enorme responsabilità di non condividere ufficialmente le informazioni nemmeno con i presidenti di Regione. Peggio: pochi giorni dopo, il governo ha regalato 18 tonnellate di camici e mascherine alla Cina — con tanto di comunicato stampa entusiasta della Farnesina — e il 21 febbraio il premier assicurava «tutto è sotto controllo». Sappiamo com’è finita: drammatiche carenze di guanti, camici, mascherine e respiratori che in fase di emergenza era compito del governo centrale reperire, non delle singole Regioni

Salvini il 27 febbraio era così preoccupato per la diffusione del Coronavirus che chiedeva al governo in un video diventato celebre di riaprire tutto: “a nome di Jacopo, Davide, Nadia, Simone, Jodi chiediamo al governo di accelerare, riaprire, aiutare, sostenere. La Lega ha presentato decine di proposte. Accelerare, riaprire, ripartire”.

Pochi giorni prima il governo aveva approvato un decreto con misure durissime per tentare di arginare il diffondersi del coronavirus dopo l’esplosione dei focolai in Lombardia e Veneto e il primo caso registrato in Piemonte. Pochi giorni dopo invece, il 27 febbraio, il Capitano che aveva preso in grande considerazione le misure del decreto prudentemente radunava 1500 persone in Liguria per una cena elettorale.

Il governo non può più tacere: chiederemo di riferire in Parlamento. Visto che l’esecutivo aveva uno studio riservato sugli effetti del virus, perché non ha condiviso l’informazione con altri interlocutori istituzionali? Perché non ha reperito subito mascherine, camici e respiratori, ma anzi ne ha spedite tonnellate in Cina? Perché ha ignorato i suggerimenti del Cts sulle zone rosse? Perché, il 21 febbraio, il premier dichiara a «è tutto sotto controllo»?

Salvini, proprio come sta facendo ora, a febbraio tentava di dare la colpa ai barconi e agli immigrati per la diffusione del virus, quando in Lombardia era stato scoperto da poco un focolaio, quello di Codogno. Era il 21 febbraio, proprio la data in cui il leader della Lega accusa Conte di aver detto che era tutto sotto controllo. Le date dimostrano che il Capitano non si stava preoccupando di quello che accadeva. E anche dopo quando ormai il Coronavirus era già ovunque spargeva bufale come quella del servizio di Tg Leonardo sul virus creato in laboratorio. Chi ha sottovalutato l’emergenza? 

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