Come Speranza ha fatto desistere Salvini sulle riaperture

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-01

Ieri Matteo Salvini ha attaccato il ministro della Salute Speranza dopo l’approvazione del decreto che prevede che per tutto il mese di aprile non ci saranno zone gialle. Oggi il Corriere raconta un retroscena in cui invece il leader della Lega si è dovuto arrendere alle argomentazioni del ministro della Salute

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Ieri Matteo Salvini ha attaccato il ministro della Salute Speranza dopo l’approvazione del decreto che prevede che per tutto il mese di aprile non ci saranno zone gialle: “Noi ci appelliamo alla scienza, noi ci fidiamo dei medici italiani. Se i dati scientifici classificheranno una Regione come ancora a rischio, cioè rossa, si manterranno le chiusure. Se invece i dati scientifici classificheranno una regione come più sicura, cioè gialla o bianca, si comincerà a riaprire. Semplice. Non si possono rinchiudere fino a maggio 60 milioni di persone, e migliaia di attività economiche, sportive o culturali, per scelta politica, non medica o scientifica, del ministro Speranza”.

Come Speranza ha fatto desistere Salvini sulle riaperture

Il leader della Lega ha provato a rassicurare: “La nostra lealtà al presidente Draghi ci impone di lavorare insieme per risolvere i problemi, ma anche di avere il coraggio di sottolineare e correggere quello che non va. Dopo Pasqua, il ritorno alla vita e al lavoro nelle zone sicure sarà realtà”, ma la realtà è che saranno i dati a decidere le riaperture. E già la Lombardia ha annunciato la zona rossa anche dopo Pasqua, preludio di quello che succederà nel resto d’Italia. Oggi il Corriere racconta quello che è successo dietro le quinte, dove Salvini ha attaccato meno Speranza e ha dovuto invece ascoltarlo e desistere sulle riaperture:

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Speranza ha messo sul tavolo la relazione dell’Iss sulla velocità della variante inglese, che è arrivata all’86,7% dei casi di Covid-19. E ha letto a Salvini il monito finale, in cui è scritto che per scongiurare l’impatto sui contagi e sugli ospedali è «essenziale mantenere le misure di mitigazione in tutto il Paese», anche perché la vaccinazione «non ha ancora raggiunto coperture sufficienti». E dunque bar e ristoranti chiusi, palestre e piscine off limits… «La variante inglese corre troppo, la zona gialla non ce la possiamo permettere», ha ammonito Speranza. Salvini non si è convinto, ha detto che bisogna allentare la stretta perché l’economia è al collasso e 60 milioni di italiani non ce la fanno più: «Non è possibile che tu veda sempreesolo rosso». Allora Speranza ha aumentato l’intensità della sua moral suasion: «Matteo la situazione è ancora seria. Io capisco che tu devi parlare alla tua base politica e lo rispetto, quando lo fai su un tema come il condono. Ma sulla saluteela vita delle persone non possiamo dividere il Paese»

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