La Spagna è pronta a varare la legge sul congedo mestruale

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-05-12

Il governo spagnolo discuterà martedì una legge che estende i diritti delle donne e riconosce, tra le altre cose, tre giorni di congedo mestruale per quelle che soffrono di dismenorrea

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Martedì prossimo il Consiglio dei ministri spagnolo discuterà di un disegno di legge sull’aborto che prevede, tra le altre norme, un congedo lavorativo di tre giorni al mese per le donne affette da dismenorrea, il termine scientifico per le mestruazioni dolorose. Il testo potrebbe subire modifiche prima dell’approvazione ma ad oggi la proposta, redatta dal ministero delle Pari opportunità, prevede fino a un massimo di cinque giorni di malattia per le dipendenti il cui ciclo mestruale è accompagnato da dolori che ne inficiano la capacità di lavorare. Va ricordato che in Spagna i primi tre giorni di malattia non sono retribuiti per legge.

La Spagna è pronta a varare la legge sul congedo mestruale

Gli altri contenuti della legge in via di discussione a Madrid sono il congedo retribuito nell’ultimo mese di gestazione l’obbligatorietà per i centri educativi che offrono servizi sociali per le donne a rischio e per le carceri di offrire gratuitamente i prodotti per l’igiene necessari durante le mestruazioni come gli assorbenti, l’eliminazione dell’IVA per articoli specifici per l’igiene femminile. Previsto anche un congedo retribuito prima del parto, alla 36esima settimana. Anche in caso di aborto ci sarebbero giorni di permesso dedicati. Ángela Rodríguez, ministra per l’eguaglianza e contro la violenza di genere, ha spiegato i motivi che hanno spinto il governo a legiferare sull’argomento: “I diritti legati alla salute mestruale non sono mai stati discussi e già questo è un dato. C’è poi la questione dei costi degli assorbenti e di come una donna su quattro non se li possa permettere”.

L’Italia è ferma a una proposta (mai discussa) del 2016

La legge è già realtà in Paesi come Giappone (dove esiste dagli anni ‘40), Corea del Sud, Indonesia e Zambia. Il Lussemburgo ne sta discutendo. In Italia, dove stando ai dati del Ministero della Salute le donne con diagnosi conclamata di endometriosi sono almeno 3 milioni, con un picco nella fascia di età tra i 25 e i 35 anni, il dibattito politico sull’argomento è fermo al 2016. Romina Mura, Daniela Sbrollini, Maria Iacono e Simonetta Rubinato, deputate del Pd nella precedente legislatura, avevano depositato un disegno di legge simile alla Camera, che però non ha mai terminato l’iter finendo disperso tra le varie Commissioni di riferimento e poi nel dimenticatoio con il rinnovo dell’intero Parlamento. Prevedeva che le lavoratrici con contratto subordinato e parasubordinato, presentando un certificato medico, potessero beneficiare di tre giorni di permesso al mese, senza detrazioni dallo stipendio, per il malessere provocato dal ciclo.

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