Politica
Slogan vuoti e nemici invisibili: così i sovranisti strumentalizzano l’aggressione di Rimini
neXtQuotidiano 12/09/2021
Dopo aver scoperto che l’aggressore di Rimini che ha ferito 5 persone (tra le quali un bambino) a bordo di un autobus è di origini somale, si è scatenata la strumentalizzazione social dei sovranisti, capeggiati da Matteo Salvini e Giorgia Meloni

Come ogni volta in cui il protagonista di una aggressione è un cittadino straniero, ancor peggio se extracomunitario, i sovranisti accorrono per sottolineare come – secondo le loro teorie – le origini dell’assalitore abbiano inciso sui fatti. Con la celerità e la precisione di un’agenzia di stampa, i profili social di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, leader dei sovranisti italiani pur nella contraddizione dello stare il primo al governo e la seconda all’opposizione, hanno iniziato a strillare la notizia. “Immigrato senza biglietto fermato sull’autobus a Rimini, prima accoltella i due controllori, poi altre tre persone fra cui un bambino, ferito alla gola. Maledetto delinquente, spero che nessuno dica che è un poverino”, ha scritto il leader del Carroccio, partendo dalla cosa più importante secondo lui: non le condizioni dei feriti, non lo spavento delle persone, bensì il fatto che l’aggressore fosse “immigrato”. Poi la solita riflessione campata per aria: chi mai direbbe “poverino” di un uomo che ha commesso un reato simile? La chiusa, infine, contro il ministro degli Interni Luciana Lamorgese: “A casa sua e stop, giusto ministro?”. Perché non chiederglielo di persona, visto che è un membro del governo che Salvini stesso sostiene? Inoltre, a inizio mese la Lega si è schierata per il “no” alla sfiducia chiesta da Fratelli d’Italia nei suoi confronti.
Immigrato senza biglietto fermato sull’autobus a Rimini, prima accoltella i due controllori, poi altre tre persone fra cui un bambino, ferito alla gola. Maledetto delinquente, spero che nessuno dica “poverino”…
A casa sua e stop, giusto ministro Lamorgese? pic.twitter.com/Ai56lIJ2Xa— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) September 11, 2021
Meloni, invece, si è almeno sforzata di dedicare “un pensiero e una preghiera per i feriti”, aggiungendo poi però il solito slogan “spero che questo criminale la paghi cara”, quando in Italia (e in tutto il mondo civilizzato) la pena non deve essere “cara”, ma “giusta”.
Seguo con apprensione quanto avvenuto a Rimini: un uomo di origini somale avrebbe accoltellato 5 persone su un bus, tra cui un bimbo, dopo essersi rifiutato di esibire un biglietto al controllore. Un pensiero e una preghiera per i feriti. Spero che questo criminale la paghi cara. pic.twitter.com/eRWnQHMyef
— Giorgia Meloni ?? ن (@GiorgiaMeloni) September 11, 2021
Sui social, poi, orde di seguaci dei vari leader sovranisti si scagliano contro “il Pd”, “i buonisti” e “le Ong”
si potrà mai sapere quale Ong ha sbarcato il somalo che a #Rimini ha accoltellato quattro persone? no così giusto per sapere chi ringraziare.
— TomTom (@Tom_Mcfaster) September 12, 2021
A Rimini un somalo richiedente asilo ha accoltellato sull’autobus i controllori e pure un bambino.
Questo è un altro successo della demenziale politica dell’accoglienza generalizzata e dei pori aperti portata avanti da Pd-5stelle e apprezzata dal Vaticano.— Attilio Lucchese (@attilucchese) September 12, 2021
Somalo accoltella cinque persone tra cui un bambino su un bus a #Rimini. Il controllore ha avuto l’ardire di chiedergli il biglietto e ora il bambino è un pericolo di vita.
Questa è l’Italia degli immigrazionisti.
L’Italia dei IDisperati™️ paga pensioni.#12settembre #Lamorge— Vasil Levski (@PoliticallyUn11) September 12, 2021