La storia del sottopasso al Portuense e della "grande vittoria" del M5S contro la burocrazia

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-12-11

Ennesima vittoria del MoVimento 5 Stelle che a Roma festeggia l’apertura di un sottopasso per il quale la giunta municipale ha impiegato appena 18 mesi per eseguire i lavori di asfaltatura. Un peccato, però: ancora qualche mese e la stagionatura del cantiere sarebbe stata perfetta

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Ieri Virginia Raggi ha dato su Facebook l’annuncio di un’altra grande vittoria (la numero 8732 da quando è sindaca) contro la burocrazia. Una piccola grande vittoria con un grande significato: “la riapertura di questo sottoposatto (testuale)” spiega la Sindaca, consentirà di “snellire il traffico e accorciare i tempi di attesa lungo una strada percorsa ogni giorno da migliaia di aumobili e mezzi pubblici che a volte sono costretti a tragitti alternativi“. Insomma non sarà un’opera faraonica ma è in ogni caso il segno tangibile del buon lavoro dell’Amministrazione comunale.

Se un anno e mezzo per stendere l’asfalto vi sembra un successo

Come ci fa sapere la sindaca infatti erano ormai 30 anni che gli abitanti del Municipio attendevano il completamento dei lavori. Finalmente fra pochi giorni il cantiere verrà rimosso e il Municipio XI potrà lavorare all’istituzione di una nuova linea degli autobus. Piccoli passi per una città migliore. Il problema è che l’apertura del sottopasso non è una vittoria del Presidente del Municipio Mario Torelli e nemmeno del M5S. Si tratta invece, come è naturale nella pubblica amministrazione (o meglio come dovrebbe) di un lavoro di cooperazione. La giunta a 5 Stelle ha portato a termine un lavoro che era stato iniziato durante la precedente consiliatura.
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Al contrario di quanto annunciato da Luca Mellina (vicepresidente del Municipio) che su Facebook ha scritto “noi facciamo i fatti” le cose stanno diversamente.
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Scrive infatti Maurizio Veloccia (Presidente del Municipio dal 2013 al 2015) che i lavori del sottopasso sono stati ripresi nel 2014 dopo che dal 2010 al 2013 la giunta Alemanno aveva bloccato i fondi.

Quando Virginia Raggi si prende i meriti altrui

Durante il mandato di Ignazio Marino (poi finito come tutti sappiamo) venne sbloccato il finanziamento ed i lavori ripresero ad inizio 2014 con gli scavi archeologici. «Sotto la nostra consiliatura – scrive Veloccia – si chiusero gli scavi dopo “ampie discussioni” con la soprintendenza grazie all’intervento diretto del Soprintendente Prosperetti che superò tutte le capziosità che avevano rallentato i lavori». Gli impedimenti burocratici erano quindi già stati superati prima dell’avvento dei 5 Stelle.
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Cosa restava da fare? Stendere l’asfalto. Un’operazione per la quale al nuovo Municipio è servito un anno e mezzo. Ed anche la nuova linea degli autobus era stata già definita: mancherebbe solo la realizzazione di tre piattaforme per le fermate e l’indicazione della giunta. Cose che però l’Amministrazione comunale non ha ancora provveduto a fare. Perché se è vero che chi ha perso le elezioni ha poco da recriminare (anche in virtù delle modalità con cui si è deciso di porre fine all’esperienza di Marino) è anche vero che la Raggi – così come tutti i politici – è sempre pronta a scaricare le responsabilità sulle precedenti amministrazioni e a non riconoscerne i meriti. Per Marco Miccoli (PD) «la Sindaca Raggi si conferma una bugiarda seriale: continua a rivendere ai romani come propri i risultati delle precedenti Giunte».
 

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