Iran, la sorella di Khamenei: “Mi oppongo alle azioni di mio fratello, la rivolta è necessaria”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-12-07

All’interno di una lettera aperta, Badri Hosseini Khamenei ha scritto parole chiare contro il regime del fratello Ali Khamenei

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Adesso anche la famiglia della Guida Suprema Ali Khamenei prende posizione contro di lui e il suo regime teocratico. Mentre le proteste in Iran continuano ormai da tre mesi, la sorella dell’ayatollah che guida il Paese, Badri Hosseini Khamenei, ha scritto da Teheran una lettera aperta contro il fratello. La donna è la moglie del dissidente del regime Ali Moradkhani e la madre di Farideh Moradkhani, nipote del leader Supremo, arrestata proprio nelle scorse settimane per aver preso parte alle proteste scoppiate dopo la morte di Mahsa Amini.

La lettera della sorella di Ali Khamenei: “La rivolta del popolo iraniano è legittima e necessaria”

Badri Hosseini Khamenei ha scritto parole chiare contro il regime del fratello Ali Khamenei. All’interno della lettera della donna, pubblicata pure sui social, si legge:

Il regime della Repubblica islamica di Khomeini e Ali Khamenei non ha portato altro che sofferenza ed oppressione all’Iran, il popolo iraniano si merita libertà e prosperità e la loro rivolta è legittima e necessaria per ottenere i propri diritti. Mio fratello non ascolta la voce del popolo e in modo errato considera che la voce dei suoi mercenari e accaparratori sia la voce del popolo iraniano. Lui giustamente merita le parole irrispettose ed impudenti che il popolo oppresso, ma coraggioso, dell’Iran usa per descriverlo. Mi oppongo alle azioni di mio fratello ed esprimo solidarietà a tutte le madri che piangono i crimini del regime islamico.

All’interno della lettera, Badri Hosseini Khamenei ha raccontato di aver provato più volte a far cambiare idea al fratello, ma senza risultati. “Molte volte ho portato la voce del popolo alle orecchie di mio fratello, decenni fa – ha scritto la sorella del leader Supremo – Ma dopo che ho visto che non ascoltava e continuava sulla strada di Khomeini nel sopprimere ed uccidere persone innocenti, ho tagliato i miei rapporti con lui”.

La donna è convinta che “i Guardiani della Rivoluzione ed i mercenari di Ali Khamenei dovrebbero al più presto deporre le armi ed unirsi al popolo prima che sia troppo tardi”. Il suo auspicio ha quasi il suono di una preghiera: “Possa la giusta lotta del popolo per ottenere libertà e democrazia essere realizzata al più presto possibile”.

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