Lo studente che ha bullizzato un prof e ora dovrà risarcirlo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-06

Era ancora minorenne, aveva 17 anni, lo studente che a Sondrio aveva reso la vita impossibile a un professore: l’episodio più eclatante, in cui lo insultava e lo spintonava, era finito sui social e sui giornali. Ora lui e la sua famiglia dovranno risarcire oltre 14mila euro all’insegnante

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Era ancora minorenne, aveva 17 anni, lo studente che a Sondrio aveva reso la vita impossibile a un professore: l’episodio più eclatante era finito sui social e sui giornali. Il ragazzo, arrabbiato per un brutto voto, aveva insultato e spintonato l’insegnante. Ora lui e la sua famiglia dovranno pagare 14.500 euro per i danni morali inflitti, oltre al rimborso delle spese processuali

Sondrio: lo studente che ha bullizzato un prof e ora dovrà risarcirlo

La storia si è svolta all’istituto  professionale pubblico Fossati durante l’anno scolastico 2015-2016. Il professore nel frattempo ha abbandonato l’insegnamento e ora lavora presso il ministero dello Sviluppo economico. La famiglia aveva offerto 10mila euro al professore, che li ha rifiutati: il ragazzo è stato perseguito per violenza privata e minacce. L’insegnante aveva chiesto 26mila euro di risarcimento. Lo studente, nel frattempo diventato maggiorenne ha ottenuto la messa in prova, ovvero un percorso rieducativo che verrà esaminato al suo termine e, se dovesse essere giudicato positivamente, i reati di cui è accusato verranno estinti. Spiega Repubblica, che ha raccontato la storia, che il comportamento tenuto davanti ai compagni è stato considerato “idoneo ad ampliare la sofferenza del professore”, tanto da potersi ripercuotere sull’ambito lavorativo. Perché anche la famiglia è stata coinvolta nel risarcimento? Secondo la giudice civile Maria Federica Minervini, che si è richiamata a una sentenza della Cassazione, “I criteri in base ai quali va imputata ai genitori la responsabilità per gli atti illeciti compiuti dai figli minori – compresi quelli prossimi alla maggiore età – consistono sia nel potere dovere di esercitare la vigilanza sul comportamento dei figli stessi e sia, anche e soprattutto, nell’obbligo di svolgere adeguata attività formativa, impartendo loro l’educazione al rispetto delle regole della civile coesistenza, nei rapporti con il prossimo e nello svolgimento delle attività extra familiari”.

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