I sostenitori del M5S preferiscono ancora Conte a Di Maio (in caso di scissione)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-08

Il sondaggio di SWG dopo la decisione del giudice della settima sezione civile del tribunale di Napoli che ha “sospeso” (in via cautelare) le modifiche allo statuto pentastellato che hanno portato all’elezione dell’ex Presidente del Consiglio

article-post

Dopo il caos interno con le dispute al termine delle consultazioni e delle trattative che poi, alla fine, hanno portato alla rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale, nel MoVimento 5 Stelle è guerra aperta. In origine furono le tensioni, neanche troppo celate, tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Poi, da lunedì pomeriggio, si è aggiunto un altro tassello a quello che sembra essere più un domino che un mosaico in frantumi. La decisione del giudice della settima sezione civile del tribunale di Napoli che ha, di fatto, sospeso il nuovo statuto pentastellato congelando e bloccando la nomina dell’ex Presidente del Consiglio al vertice del partito, ha aperto un nuovo fronte di discussione. Ma l’ultimo sondaggio M5S dà indicazioni ben precise sul “sentiment” degli elettori.

Sondaggio M5S, Conte ancora in vantaggio su Di Maio

Secondo le rilevazioni fatte da SWG per il Tg di La7, infatti, sui 1.200 cittadini intervistati il 75% starebbe – in caso di scissione, dalla parte di Giuseppe Conte. Solamente il 10% sceglierebbe di affiancare e supportare l’ex capo politico Luigi Di Maio, mentre il restante 15% si divide tra chi non sceglierebbe di seguire – politicamente ed elettoralmente – nessuna delle due figure proposte (7%) o non saprebbe cosa decidere (8%), perché probabilmente non interessato a quel che succede all’interno del MoVimento 5 Stelle. Ma l’ipotesi scissione non sembra piacere a molti.

Nella seconda parte del sondaggio M5S di SWG per il Tg di La7, infatti, il 48% degli intervistati sostiene che il MoVimento deve rimanere unito, ma deve apportare forti cambiamenti al suo interno. Poi ci sono anche i duri e puri (il 33%) che sostengono che la creatura nata dalle menti di Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo debba rimanere così com’è. E mentre il 4% è “indifferente” a cosa accade e accadrà nel mondo pentastellato, il 15% sostiene che una scissione potrebbe essere salutare per dare voce alle tante (troppe) anime eterogenee che compongono il MoVimento.

(foto IPP/imagostock)

Potrebbe interessarti anche