Tutti i soldi che l’Unione Europea ci ha dato per le infrastrutture

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-08-17

L’Italia ha diritto a 44,6 miliardi di fondi Ue, ma dei vari finanziamenti a disposizione finora ha speso solo piccole percentuali, con una media che raggiunge il 5%

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Il Fondo europeo di sviluppo regionale mira a consolidare la coesione economica e sociale dell’Unione Europea correggendo gli squilibri fra le regioni. Il suo obiettivo è ridurre i problemi economici, ambientali e sociali che affliggono le aree urbane, investendo principalmente nello sviluppo urbano sostenibile.  Per il periodo 20142020 l’Italia ha diritto a 44,6 miliardi di fondi Ue, ma dei vari finanziamenti a disposizione finora ha speso solo piccole percentuali, con una media che raggiunge il 5%.

Tutti i soldi che l’Unione Europea ci ha dato per le infrastrutture

Del FESR finora è stato speso solo il 10% mentre la media europea è del 16%. Nel dettaglio, spiega oggi il Corriere della Sera, degli oltre 21 miliardi del Fondo per lo sviluppo regionale (Fesr), 1 miliardo e 382 milioni è per le infrastrutture (un altro miliardo è invece per i trasporti), ma nel 2017 solo il 3% è stato speso, anche se il 71% è comunque stato assegnato. La maggior parte è stato destinato alle regioni del Sud—Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia —dove, con altri fondi nazionali, viene finanziato il Programma operativo nazionale (Pon) Infrastrutture e Reti, cioè il potenziamento delle linee ferroviarie dello snodo di Palermo e Napoli, o l’adeguamento della linea tirrenica Battipaglia Reggio Calabria, o il potenziamento del porto di Salerno.

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Il contributo dell’Europa su opere e trasporti (Corriere della Sera, 17 agosto 2018)

A che punto sono i lavori? A buon punto, sembra: 57 interventi sono stati ammessi e i l 79% dei progetti iniziati sono conclusi. Però solo il 7% è stato effettivamente liquidato. Il ritardo è strutturale ma viene risolto spesso all’italiana: quando si avvicinano le scadenze spuntano una serie di progetti-sponda, piccole opere a livello locale tenute nel cassetto e tirate fuori per l’occasione. Oltre al FESR c’è il Cef, Connecting Europe Facility, che mette a disposizione 24 miliardi di euro per i trasporti favorendo investimenti per progetti a livello europeo avvalendosi anche di finanziamenti privati. Ed entro il 2030 sono previsti 750 miliardi di fondi per la Rete di trasporto transeuropea (TEN-T). Dai fondi Cef arrivano i 481 milioni per la Tav Torino-Lione e i 590 per il nuovo tunnel del Brennero.

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