Tutti i soldi che il Comune di Roma NON vuole

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-09-18

In campagna elettorale l’amministrazione di Virginia Raggi, nella persona del capo di gabinetto, poi vicesindaco, adesso assessore allo sport Daniele Frongia prometteva che avrebbe riportato a casa 1,2 miliardi di sprechi che lui stesso aveva individuato e sui quali aveva scritto un libro. Secondo Frongia sarebbero tornati disponibili entro sei mesi. È passato un anno e …

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In campagna elettorale l’amministrazione di Virginia Raggi, nella persona del capo di gabinetto, poi vicesindaco, adesso assessore allo sport Daniele Frongia prometteva che avrebbe riportato a casa 1,2 miliardi di sprechi che lui stesso aveva individuato e sui quali aveva scritto un libro. Secondo Frongia sarebbero tornati disponibili entro sei mesi. È passato un anno e il risultato lo conosciamo tutti. Ma di soldi da incassare, invece di chiederli allo Stato e quindi ai cittadini italiani, ce ne sono anche altri. La cifra precisa è di 1.474.887.402,20 euro. Ovvero quasi un miliardo e mezzo di “crediti di natura tributaria”, iscritti nel bilancio consolidato 2016 del Campidoglio.

daniele frongia
Da Romatoday

Sono i soldi che l’amministrazione comunale non ha incassato dai cittadini, negli ultimi anni, per i tributi e le tasse locali. Soprattutto Ici e Imu, ma anche le tariffe dei servizi pubblici come le rette delle mense scolastiche e degli asili nido, le tasse per il trasporto scolastico, le sottoscrizioni per gli impianti sportivi gestiti dal Comune (l’assessore è Frongia, quello del miliardo e mezzo), le tasse per le manifestazioni turistiche, le tariffe dei servizi sociali. E ancora canoni d’affitto degli immobili di proprietà di Roma Capitale (tra cui i morosi di Affittopoli), concessioni cimiteriali, Cosap (canone di occupazione di suolo pubblico), affissioni e così via.
tributi mai riscossi roma
Riepilogati nell’infografica del Messaggero, i crediti sono tali che recuperare almeno un terzo della somma persa per crediti tributari significherebbe per Palazzo Senatorio avere a disposizione un tesoretto da circa 500 milioni. Ma la riscossione tributi è un lavoraccio, non certo bello bello bellissimo, e che crea malcontento nei confronti di chi deve pagare, ovvero in questo caso ampie fasce di cittadinanza. Meglio chiederlo a quei cattivoni del governo. Così se te li dà è merito tuo che li hai chiesti. Se non te li dà, è colpa loro che non te li hanno dati. E domani è un altro giorno passato a promettere quello che non puoi mantenere.

Leggi sull’argomento: Virginia Raggi vuole 1,8 miliardi extra per Roma (in biglietti di piccolo taglio?)

 

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