La pista delle slot cinesi per gli anziani contagiati dal Coronavirus in Veneto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-26

Una delle piste che viene battuta è quella dei locali gestiti da cinesi dove si trovano le macchinette per giocare. Pare che gli anziani contagiati abbiano frequentato luoghi di questo tipo dove sarebbe avvenuto il contagio

article-post

Un infermiere in servizio allo Jona, il reparto dell’ospedale Civile di Venezia dove erano stati ricoveratii tre pazienti ottuagenari poi risultati contagiati dal Coronavirus, è positivo al test del tampone. Al momento, è asintomatico e quindi non è stato ricoverato, ma si trova in isolamento nella propria abitazione, a Cavallino Treporti. Fino a ieri sera tutti gli altri tamponi eseguiti sul personale dell’ospedale sono risultati negativi.

La pista delle slot cinesi per gli anziani contagiati dal Coronavirus in Veneto

Ma, spiega oggi il Gazzettino, mentre i tre pazienti che erano arrivati in ospedale il 14 febbraio e che erano transitati al pronto soccorso e da lì a Medicina e Geriatria, sono attualmente in condizioni stazionarie. Sia l’83enne che l’infermiere potrebbero essere stati contagiati in ospedale, ma non si escludono anche altre modalità di contagio. Ora l’Unità di crisi dell’Ulss 3 sta cercando di ricostruire i percorsi di questi pazienti, nel tentativo, non facile, di risalire la catena del contagio:

Una delle piste che viene battuta è quella dei locali gestiti da cinesi dove si trovano le macchinette per giocare. Pare che gli anziani contagiati abbiano frequentato luoghi di questo tipo dove sarebbe avvenuto il contagio. La stessa pista battuta anche per l’anziano della Gazzera, ricoverato da lunedì all’Angelo e che ieri è stato trasferito in terapia intensiva. Anche ieri la direzione dell’Ulss 3 ha incontrato i sindacati per fare il punto su una situazione in continua evoluzione.

slot machine cinesi coronavirus

Al Civile restano sospese le attività chirurgiche programmate, si garantiscono solo le urgenze. Funzionano regolarmente ambulatori e centri prelievi. Ricoveri ridotti solo nei reparti dello Jona coinvolti dal contagio, quindi medicina e geriatria. Gli spazi liberati dalla chirurgia sono utilizzati proprio per l’emergenza. Ci sono ancora tamponi in corso, anche se le linee guide della Regione suggeriscono un ricorso meno massiccio a questo esame, anche per salvaguardare le scorte.

Intanto una turista italiana di 56 anni del Friuli-Venezia Giulia è morta la scorsa notte in un residence a Bad Kleinkirchheim, in Austria. Lo riporta l’agenzia di stampa austriaca Apa. La donna si trovava in villeggiatura in Carinzia. Il medico del pronto soccorso non ha escluso un caso di coronavirus ed ha effettuato un tampone. Il residence è stato chiuso e gli ospiti non possono lasciare l’edificio, saranno anche loro sottoposti a controlli. Le autorità austriache, in collaborazione con quelle italiane, stanno ricostruendo gli spostamenti della donna. E sono saliti a 45 i casi confermati di positività al Coronavirus in Veneto. Ne dà notizia la Regione Veneto, con l’ultimo report in cui è incluso il caso dell’anziana deceduta ieri sera a Treviso, che porta a due il numero di vittime in regione. Il cluster di Vo’, focolaio dell’infezione, registra 33 casi confermati (tra cui una vittima). Vi sono poi 4 casi nel cluster di Mirano, 4 in quello di Venezia, e 4 casi di contagiati (tra essi l’anziana deceduta stasera a Treviso) ancora da associare ad un cluster preciso.

Leggi anche: Gli errori dell’ospedale di Codogno che hanno contribuito a diffondere il Coronavirus

Potrebbe interessarti anche