I tassisti di Genova chiedo scusa alla Vicepresidente del Coni Silvia Salis

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-12-06

L’obbligo di consentire al cliente di utilizzare strumenti elettronici di pagamento, infatti, risale al 2015 e nulla è cambiato. Almeno per il momento

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Partiamo da un punto incontrovertibile: i tassisti hanno l’obbligo di accettare anche i pagamenti elettronici (tramite il pos) fin dal lontano 2015. Nessuna legge per superare questa normativa è stata approvata e quanto denunciato dalla Vicepresidente del Coni Silvia Salis è l’emblema della classica allucinazione collettiva (ma, in questo caso, parliamo di un singolo) figlia di annunci fatti dal governo senza che ci sia la benché minima traccia di un provvedimento in quella direzione approvato dal Parlamento e pubblicato in Gazzetta ufficiale. Anche per questo motivo, erano inevitabili le scuse arrivate dal tassisti di Genova dopo quanto accaduto (e denunciato via social) dall’ex campionessa d’atletica.

Silvia Salis, le scuse dei tassisti di Genova alla Vicepresidente del Coni

“È finita la pacchia”, ha gridato il tassista rivolgendosi alla Vicepresidente del Coni a Genova. Insomma, vecchi proclami – già utilizzati da diversi partiti politici, ora al governo – relativi a un fatto che non è ancora accaduto: ovvero l’abolizione dell’obbligo di accettazione dei pagamenti elettronici per importi inferiori a 30 o 60 euro (come annunciato dall’esecutivo che ora, in realtà, sta facendo un passo indietro). E le scuse per quanto accaduto arrivano dalla voce di Valter Centanaro, presidente della Cooperativa Radiotaxi, raccolta dal quotidiano La Repubblica:

“Se è andata così, il tassista rischia una sospensione e una multa. Il POS a bordo è obbligatorio per nostro regolamento interno dal 2015 e dall’aprile 2022è previsto anche dal regolamento comunale del servizio. La nostra volontà è quella di procedere nell’accettare qualsiasi strumento di pagamento venga scelto dal cliente”.

E che il tassista faccia parte di quella stessa cooperativa è praticamente certo, visto che al suo interno si trovano 750 degli 859 tassisti che operano su Genova. Dunque, ora, l’autista alla guida di quel taxi rischia di essere sospeso.

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