Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, è indagato per minacce dalla procura di Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-29

Il conduttore di Report Sigfrido Ranucci è indagato per minacce: è stato denunciato dal deputato di Forza Italia Andrea Ruggieri per alcune chat WhatsApp

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In seguito alla denuncia del deputato di Forza Italia Andrea Ruggieri, membro della Commissione di vigilanza Rai, Sigfrido Ranucci risulta indagato per minacce dalla Procura di Roma. L’iscrizione a registro del conduttore di Report è un atto dovuto: nel mirino degli investigatori le chat WhatsApp con il parlamentare, nate in seguito al dossier presentato dal deputato di Italia Viva Davide Faraone che conteneva presunte molestie sessuali perpetrate da Ranucci verso alcune giornaliste della trasmissione da lui condotta. Era lo scorso 24 novembre e intervenendo in commissione Ruggieri sostenne che “quella lettera era anonima, che l’aveva ricevuta anche lui ma che aveva deciso di cestinarla”.

Sigfrido Ranucci indagato per minacce dalla procura di Roma

Parole che fecero scaturire la reazione di Ranucci, il quale – sentitosi diffamato – scrisse al forzista. “Quello che avete fatto è vergognoso. A me potete buttare tutto il fango che maneggiate. Ma che, per buttarlo su di me, abbiate coinvolto persone innocenti è indegno. Poi detto da uno che ha come capo il top player mondiale del bullismo sessuale (il riferimento è a Silvio Berlusconi, ndr) è comico. Ripreso da un giornale che ha come direttore uno che, secondo segnalazioni arrivate in redazione, adescava le minorenni è ancora più comico. Pure a me arrivano dossier anonimi su politici che usano cocaina, pensa se usassi lo stesso metro”. Un’indagine interna alla Rai confermerà in un secondo momento che le accuse nei confronti di Ranucci erano infondate. Il giornalista intanto continuava a scrivere a Ruggieri messaggi del tipo: “Di dossier anonimi ne arrivano a decine sui politici. Scene da basso impero su yacht… io ho una dignità”. Tra le repliche del forzista anche un messaggio in cui provava a convincere il giornalista di stare dalla sua parte: “Contieniti, qui non si spaventa nessuno. Io ti ho praticamente difeso”.

La ricostruzione della vicenda dai due punti di vista

Lo scorso 8 febbraio Ruggieri ha fornito una ricostruzione della vicenda dal suo punto di vista: “Nella seduta del 24 novembre in questa commissione (quella di Vigilanza Rai, ndr) si è data una sommaria lettura di una lettera anonima che riguardava il conduttore di Report. Io in quella occasione mi limitai a dire che la lettera, arrivata anche a me, era dettagliata ma anche anonima. E per questo ero stato il primo a cestinarla. Fu, quindi, la mia, una informazione neutra, riconosciuta come tale persino dal Fatto Quotidiano. Il giorno dopo il conduttore di Report mi chiama al telefono del tutto autonomamente perché io non ho neppure il piacere di conoscerlo. E siccome non rispondo, mi scrive dei messaggi cosa già abbastanza anomala visto che sono messaggi di un soggetto vigilato a un soggetto vigilante. Ranucci mi scrive un primo sms abbastanza aggressivo, allusivo e minatorio in cui accusa me e il senatore Faraone di aver tenuto un comportamento vergognoso”. La replica di Ranucci non si fece attendere: “Io sono contento di andare in Procura. Ma ci va in Procura anche chi ha diffuso dossier falsi su di me o lettere anonime? Questa la domanda. In ogni caso i miei messaggi non erano di minaccia, ma di sdegno perché era stata lesa la mia dignità e delle persone che mi vogliono bene e di chi lavora con me. E comunque il mio a Ruggieri non era il messaggio del vigilato al vigilante, ma di un uomo a un altro uomo”

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