Anche Sgarbi a rischio indagine per il post contro Silvia Romano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-13

Per adesso i magistrati stanno raccogliendo post e tweet. Nel fascicolo ci sono anche due volantini, con esplicite minacce di morte, trovati vicino casa. Nei prossimi giorni la giovane tornerà davanti al pm e le verranno sottoposti i messaggi raccolti per capire se le intimidazioni provengano da qualcuno che conosce

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Anche Vittorio Sgarbi è a rischio indagine per un post su Silvia Romano. Lo scrive oggi Il Fatto Quotidiano che racconta l’inchiesta della procura di Milano su insulti e minacce arrivati alla ragazza tornata qualche giorno fa in Italia dopo un rapimento lungo un anno e mezzo.

Per adesso i magistrati stanno raccogliendo post e tweet. Nel fascicolo ci sono anche due volantini, con esplicite minacce di morte, trovati vicino casa. Nei prossimi giorni la giovane tornerà davanti al pm e le verranno sottoposti i messaggi raccolti per capire se le intimidazioni provengano da qualcuno che conosce e se nascondono altri significati. Gli investigatori cercheranno di verificare anche se vi sono messaggi che possano essere collegati al rapimento. Allo stato ci sono solo le intimidazioni sul web.

Il clima in cui sta vivendo Silvia Romano è preoccupante al punto che si pensa alla necessità di darle una scorta. Per esempio proprio ieri sotto casa un uomo le ha urlato: “Gli italiani muoiono di fame e noi spendiamo 1 milione di euro per questa che va laggiù ed è pure islamica”. I pm di Milano ieri hanno interrogato la madre, Francesca Fumagalli, e anche lei ha spiegato di non essere mai stata minacciata, neanche durante i 18 mesi di prigionia della figlia.

Nei prossimi giorni toccherà agli altri parenti della giovane, come il papà Enzo Romano o lo zio Alberto Fumagalli. L’indagine è alle battute iniziali e nessuno è stato ancora iscritto nel registro degli indagati. Tra i messaggi al vaglio c’è anche un post di Vittorio Sgarbi, il quale ha scritto che la giovane “va arrestata” per “concorso esterno in associazione terroristica”. Molti dei messaggi offensivi sono stati cancellati. Come quello di un consigliere comunale di Asolo che in un post ha scritto: “Impiccatela”.

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