Attualità
Serina: il paese che sta con il prete che ha violentato una ragazzina
neXtQuotidiano 13/03/2019
Condannato a sei anni di carcere con sentenza definitiva, riceve ancora il plauso dei paesani nonostante abbia commesso abusi sessuali su Valentina Cavagna
Serina è un paese di duemila abitanti che si trova in Val Brembana. Qui l’ex curato (e maestro di religione e amico di famiglia) don Marco Ghilardi, 44 anni — condannato in via definitiva e ora in cella – ha violentato una bambina di sei anni che si chiama Valentina Cavagna e ha continuato ad abusare di lei per cinque anni, finché non è entrata alle scuole medie. Lei ha denunciato tutto non appena ha compiuto diciotto anni, ma il paese si è schierato con l’ex parroco:
Perché ha aspettato fino ai 18 anni per denunciare?
«Era amico dei miei, era il mio maestro, facevo la chierichetta… Avevo paura di non essere creduta o di fare un casino. Anche se le mie amiche mi dicevano di denunciarlo… Però dicevo sempre a me stessa: quando avrò 18 anni lo farò».Lei va dai carabinieri di Serina con l’ex fidanzata di suo fratello. Esce la notizia e la storia finisce sulla bocca di tutti.
«I carabinieri convocano i miei compagni, le mie amiche. Raccolgono prove, testimonianze, particolari. Inizia il processo e capisco subito che sarebbe stata dura. La mia vita era comunque rovinata. Dopo la sentenza di primo grado avevo l’umore sotto i piedi. Ma al mio avvocato che è subentrato dopo, Francesca Longhi, ho detto: non mi fermo qua. Vado avanti a lottare perché voglio giustizia. Voglio che quell’uomo paghi per quello che ha fatto».Come ha accolto la sentenza definitiva della Cassazione?
«Sono scoppiata a piangere coi miei genitori e i miei due fratelli. Loro soffrono come me. Alla fine ho vinto io. Spero che il prete sconti tutta la pena che gli è stata inflitta».Il suo paese non gliel’ha perdonata. Perché, secondo lei?
«Non so. Rispetto il pensiero di tutti. Forse la gente segue l’onda: basta che un gruppo di persone dica “povero prete” e…».
Se tornasse indietro lo rifarebbe?
«Tutta la vita. Denuncerei prima. Anche se dirlo adesso è facile».Un ricordo del processo?
«L’ex sindaco. Veniva in aula. Diceva che lui era per la verità e che non parteggiava per nessuno dei due. Che era lì in rappresentanza della comunità di Serina. Però alle udienze stava sempre vicino al prete e al suo legale».
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