Adesso ci sono giornalisti che devono lasciare la penna e combattere in Ucraina | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-11

Sergey Loiko è un ex giornalista russo, che ha scelto di combattere per l’Ucraina a 69 anni: “È stato facile per me decidere da che parte stare, perché qui c’è il bene e il male, il bianco e il nero”

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“Il mio nome è Sergey Loiko, ho 69 anni. Sono russo, ma per la maggior parte della mia vita sono stato un giornalista, un corrispondente per i maggiori quotidiani americani. Nella mia carriera da giornalista, ho seguito molti conflitti armati e molte guerre, e non ho mai preso le parti di nessuno, perché non è professionale. Ora, come vedete, ho un kalashnikov in mano”. Comincia così il video del giornalista russo Sergey Loiko, scrittore e corrispondente da Mosca per molti anni per diverse testate americane, postato sul canale Telegram del consigliere del ministro degli Interni ucraino Anton Gerashchenko. Un breve filmato nel quale l’uomo rivela di aver abbandonato la sua professione e di essersi arruolato nell’esercito ucraino, spiegando i motivi della sua decisione.

Sergey Loiko, il giornalista che lascia la penna e combatte in Ucraina

“Ora non sono più un giornalista, ma un uomo libero – dice Loiko – E sono qui, in Ucraina, vicino a Kiev, a difendere l’Ucraina dalla mia terra di nascita, e da Putin, l’Hitler dei nostri giorni. Perché ho deciso di prendere parte al conflitto? Perché questo è un conflitto biblico, questo è la battaglia di Armageddon. È stato facile per me decidere da che parte stare, perché qui c’è il bene e il male, il bianco e il nero, e io ho alla fine scelto”.

L’ormai ex giornalista fa poi un appello agli uomini in età per arruolarsi ad andare a combattere in Ucraina: “Faccio un appello a te, uomo, con esperienza di guerra, che vivi negli Stati Uniti o in qualunque altra parte del mondo. Capisco il tuo governo, che non vuole essere coinvolto nel combattimento perché preoccupato delle conseguenze, anche nucleari, con Mosca. Ma tu, dovunque tu viva, contatta la tua ambasciata e viene a combattere. Non solo per l’Ucraina, non solo per l’indipendenza, e per gli ucraini ma per te. Perché questo è l’inizio della terza guerra mondiale”.

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