I Sentinelli scendono in piazza contro il Governo: “Non saremo la nuova Ungheria o la nuova Polonia”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-10-22

In piazza sventolano le bandiere della pace e dei Sentinelli di Milano con gli slogan ‘laici e antifascisti’, ‘la 194 non si tocca’ e ‘viva la libertà’

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Cominciano i primi atti di aperto dissenso nei confronti del nuovo Governo Meloni: è ora in corso in piazza Fontana, a Milano, la manifestazione antifascista ‘Resistiamo’, promossa dai Sentinelli di Milano. La protesta è stata aperta dal Good News Female Gospel Choir mentre in piazza sventolano le bandiere della pace e dei Sentinelli di Milano con gli slogan ‘laici e antifascisti’, ‘la 194 non si tocca’ e ‘viva la libertà’. Tra le associazioni presenti anche Arcigay Milano, Famiglie Arcobaleno – associazione genitori omosessuali e il coordinamento dei collettivi studenteschi di Milano e provincia.

Le parole del portavoce dei Sentinelli Paladini: “Non vogliamo diventare la nuova Ungheria o la nuova Polonia”

“Ci dicevano di non fare questa manifestazione ma noi non vogliamo diventare la nuova Ungheria o la nuova Polonia – spiega Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli di Milano – Non saremo spettatori passivi. Il presidio nasce dal fatto che secondo noi sono avvenute già cose importanti in termini politici, come l’elezione di Fontana e La Russa. Il fatto che la seconda carica dello Stato si vanti di avere dei cimeli fascisti in casa e che voglia ristabilire la festa del Regno d’Italia ci inquieta”. Quanto alla terza carica dello Stato, prosegue Paladini, “salutava come amici quelli di Alba Dorata, ha avuto contatti con l’estrema destra europea da anni e fino a poco tempo fa, con prese di posizione ai limiti dell’incitamento alla violenza nei confronti delle persone omosessuali”. Paladini rimarca inoltre che “siamo qui non per contestare la legittimità del voto ma a dire che non siamo spettatori passivi di quello che succede”.

E incalza: “Dal giorno uno questa maggioranza va giudicata e noi giudichiamo quello che è successo, cioè l’elezione di figure come La Russa e Fontana e l’avvio di un governo con figure inquietanti come il ministro della Famiglia, Roccella”. Paladini evidenzia inoltre di aver scelto di manifestare in piazza Fontana “appositamente”, per il valore simbolico del luogo “e in corrispondenza del fatto che la seconda carica dello Stato, Ignazio Benito La Russa si vanta di avere una storia importante a destra, che richiama un passato non bello di questo Paese”.

Quindi ribadisce: “Oggi siamo in piazza per dire ‘resistiamo’, un vecchio e valido adagio” perché “la resistenza passa per le piazze”. Tra i manifestanti, qualche centinaio di persone, c’è anche Maria, una 28enne milanese, che mostra un cartello con la scritta ‘né Stato né Dio sul corpo mio’. “E’ diritto di ogni donna poter scegliere – dice ai cronisti – noi non stiamo dicendo che l’aborto debba essere obbligatorio ma siamo per la possibilità di scegliere del proprio corpo. E’ necessario essere in piazza oggi, soprattutto per le donne che non possono farlo”.

“Non saremo spettatori di quello che hanno intenzione di fare sulla nostra pelle e sui nostri corpi, non lo siamo oggi e non lo saremo mai. E a proposito di corpi e di pelle, oggi per questo Paese non è un giorno come tanti: il 22 ottobre del 2009 moriva Stefano Cucchi. Fa schifo che Matteo Salvini sia nuovo vicepremier di questo governo e che Ignazio Benito La Russa sia la seconda carica dello Stato, che disse ‘sono certo del comportamento corretto dei carabinieri’”, ha proseguito Luca Paladini dal palco della manifestazione antifascista in corso nel capoluogo lombardo. Paladini ha concluso il suo discorso mandando “un abbraccio a Ilaria Cucchi” e “un commosso pensiero alla mamma di Stefano, che ci ha lasciato da pochi giorni. Abbiamo chiamato questa manifestazione ’Resistere’ e resistere vuol dire innanzitutto ’Esistere’”.

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