Il Senato dà l’ok per la cittadinanza italiana a Patrick Zaki

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-14

Sono stati 208 i senatori che hanno votato a favore della mozione. Nessun contrario, ma 33 astenuti: sono i parlamentari di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni

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Il Senato ha dato il via libera per la cittadinanza italiana a Patrick Zaki. Oggi era stato infatti calendarizzto il voto sulla mozione che porta la firma del Partito democratica e che poi era stata sostenuta anche dal Movimento 5 Stelle, dalla Lega, Iv, e +Europa. L’idea è nata nel tentativo di portare maggiore supporto allo studente egiziano dell’Università di Bologna, che è detenuto da Il Cairo dal febbraio del 2020. Il via libera all’ordine del giorno sulla concessione della cittadinanza italiana a Patrick Zaki e sulle iniziative per la sua liberazione è arrivato con 208 senatori favorevoli alla mozione ‘unitaria’, astenuti 33 e 0 contrari. Alla seduta, come anticipato ieri, c’era anche la senatrice a vita Liliana Segre. Gli astenuti sono i senatori di Fratelli d’Italia, che si son nascosti dietro la spiegazione (zoppicante) di Alberto Balboni, che ha detto: “Fratelli d’Italia si astiene sulla mozione per la concessione della cittadinanza italiana a Patrick Zaki perché siamo convinti che per raggiungere l’obiettivo della sua liberazione la strada da seguire sia quella della diplomazia”. “Non vorremmo – ha sottolineato – che la cittadinanza a Zaki possa avere l’effetto controproducente, come ha detto anche il governo in aula, di insospettire e irrigidire ulteriormente le autorità egiziane”.

Cosa può cambiare ora

Se lo sono chiesto in molti. Cosa può cambiare per Patrick Zaki? E soprattutto: ora che succede? Diventa subito cittadino italiano? La risposta a quest’ultima domanda è no. E anzi, ora rischia di diventare tutto più complicato. Perché il giovane studente dell’Università di Bologna dovrebbe prendere visione delle carte, firmarle, e poi giurare. Quindi non basta questo via libera del Senato, serve andare avanti. Ma qui rischia di incepparsi il meccanismo, perché certo non si può pensare che l’Egitto farà correre tutto così facilmente. Consegnare le carte a Zaki significa portargliele in carcere. E questo – ovviamente – è già un primo problema. Il secondo problema è che l’avere la cittadinanza italiana non innescherà un meccanismo di liberazione: ora è prigioniero, e potrebbe rimanerlo anche se diventasse cittadino italiano. E ciò quindi non significa che Patrick sarà liberato. Ma certo, il segnale sarebbe abbastanza forte: a livello simbolico l’Italia si farebbe ancor più sostenitrice della causa Zaki, e l’Egitto non potrebbe rimanere (ancora) impassibile davanti alle richieste delle nostre Autorità.

Gli appelli della politica italiana per Patrick Zaki

Gli unici a non Sare il loro sì per la cittadinanza a Patrick Zaki sono stati i senatori di Fratelli d’Italia. Gli altri hanno votato compatti. E l’appello è unanime. Ha detto Laura Garavini, vicepresidente dei senatori di Italia Viva: “Chiediamo al governo di spendersi per il conferimento della cittadinanza italiana onoraria a Patrick Zaki, il massimo impegno nel continuare a chiedere in tutte le sedi istituzionali, a partire da quelle europee, il suo rilascio. Sarebbe un segnale chiaro alle autorità egiziane e un modo per attribuire più forza alle nostre istituzioni nella pretesa di rilascio e nella richiesta di verità sul caso Regeni. La cittadinanza italiana onoraria non è solo un fatto simbolico ma uno strumento attraverso il quale agevolare l’assistenza legale al ragazzo, illegalmente detenuto in Egitto da più di un anno”.

Ha parlato anche Simona Malpezzi, neopresidente dei senatori del Pd, che su Twitter ha scritto: “Con il voto unanime della maggioranza è stata approvata l’iniziativa del Pd che impegna il governo ad attivarsi per conferire a Zaki la cittadinanza italiana e a sollecitare la sua liberazione. Per noi la difesa dei diritti inalienabili è irrinunciabile. Libertà per Zaki”.

 

 

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