La risposta di Fedez all’invito di Liliana Segre a Chiara Ferragni per il Memoriale della Shoah

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-18

Il rapper ha invitato la Senatrice a vita a partecipare al suo podcast online

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L’appello-invito di Liliana Segre a Chiara Ferragni ha già ottenuto una prima risposta. La replica non è arrivata dall’imprenditrice influencer, ma dal marito Fedez che da sempre ha apprezzato il ruolo di senatrice a vita e la figura di memoria storica della donna sopravvissuta all’Olocausto. E adesso, nel tentativo di rispondere a quell’appello per sensibilizzare i giovani alla conoscenza della vera storia degli orrori della Shoah, il rapper milanese ha invitato la 91enne a partecipare al suo podcast.

Segre-Ferragni, la risposta di Fedez e il contro-invito alla senatrice a vita

“Sarei felice di invitare la Senatrice Liliana Segre al nostro podcast Muschio Selvaggio, spero possa accogliere il nostro invito”, ha scritto Fedez sui suoi canali social. All’appello, dunque, è arrivata una prima risposta con un invito a parlare di quei terribili fatti storici – di cui la senatrice a vita porta ancora i segni sulla pelle – avvenuti prima e durante la seconda guerra Mondiale.

Poi, probabilmente, ci sarà spazio anche per rispondere concretamente a quell’invito fatto pubblicamente da Liliana Segre a Chiara Ferragni:

“Mi piacerebbe molto incontrare Chiara Ferragni e invitarla a visitare con me il Memoriale della Shoah di Milano. La conosco, so che vive a Milano e so quello che fa. Ho visto che si è impegnata col marito su diversi temi di importanza sociale, è sicuramente una donna attenta anche a argomenti diversi da quelli che riguardano il suo lavoro legato alla moda. Quindi, perché no? Sarebbe interessante conoscerla e poter venire magari assieme qui, davanti a questa grande scritta ‘Indifferenza’ che io ho voluto fosse messa all’ingresso del Memoriale proprio perché è questo oggi il problema da risolvere”

La portata mediatica – soprattutto tra i più giovani – dell’imprenditrice-influencer, infatti, potrebbe essere quel vettore utile per portare all’attenzione delle nuove generazioni il ricordo di quella memoria che non può essere dimenticata. Anche se si parla di orrori. Ricordare affinché tutto ciò non si ripeta, rivisto in chiave moderna.

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