Liliana Segre e l’invito a Chiara Ferragni per il Memoriale della Shoah

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-18

“Per le future generazioni soprattutto”, ha spiegato Liliana Segre motivando il suo invito a Chiara Ferragni

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Sembrano due mondi lontani quello di Liliana Segre e di Chiara Ferragni. Eppure la senatrice a vita e testimone dell’Olocausto ha voluto, in modo molto intelligente, chiamare l’imprenditrice per portarla in luogo speciale: il Memoriale della Shoah

Liliana Segre e l’invito a Chiara Ferragni per il Memoriale della Shoah

“Mi piacerebbe molto incontrare Chiara Ferragni e invitarla a visitare con me il Memoriale della Shoah di Milano”, ha detto Segre in un luogo altrettanto speciale, durante la sua visita a Milano in via Ferrante Aporti, al Binario 21 interrato sotto alla Stazione Centrale. Da lì partivano i treni diretti ad Auschwitz-Birkenau, da lì migliaia di ebrei e deportati politici andavano incontro alla morte. “La conosco, so che vive a Milano e so quello che fa. Ho visto che si è impegnata col marito su diversi temi di importanza sociale, è sicuramente una donna attenta anche a argomenti diversi da quelli che riguardano il suo lavoro legato alla moda. Quindi, perché no? Sarebbe interessante conoscerla e poter venire magari assieme qui, davanti a questa grande scritta ‘Indifferenza’ che io ho voluto fosse messa all’ingresso del Memoriale proprio perché è questo oggi il problema da risolvere”, ha argomentato Liliana Segre. Chiara Ferragni al momento non ha ancora risposto all’appello della senatrice che ha sottolineato quanto sarebbe importante la sua partecipazione: Il fatto che i ragazzi conoscano poco questo luogo e le storie che vi sono custodite, è il mio cruccio. Questo mi addolora, quando mi tocca ricordare che cosa ho vissuto io e cosa hanno vissuto milioni di ebrei, condannati per la sola colpa di esser nati. Se i giovani non arrivano, è stato tutto inutile? Se Chiara Ferragni venisse qui con me, molti adolescenti si interesserebbero a questo argomento e verrebbero qui a vedere quel che è successo a me e a tanti altri, fra cui i tanti che non sono mai tornati dal viaggio verso l’orrore”, concludendo:”Spero che leggerà quest’invito, se ne avrà voglia, sarò contenta di poterle raccontare e spiegare perché è nato il Memoriale della Shoah e che significato ha per la città di Milano e per l’Italia intera, per le future generazioni soprattutto”. Chiara Ferragni negli ultimi anni è stata portavoce di importanti iniziative, come quella per la raccolta fondi al San Raffaele, ad esempio, ma si è espressa anche su tematiche LGBT. Insomma le sue parole e le sue azioni hanno una diffusione enorme, e i dirigenti del Memoriale della Shoah e Liliana Segre sanno benissimo che tra i più giovani sentire e vedere l’imprenditrice ricordare l’Olocausto avrebbe un effetto positivo e importante.

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