Dal 18 maggio si può andare nelle seconde case

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-11

Il governo accelera sulla ripartenza delle attività commerciali, senza cinema, teatri e palestre. Entro fine mese cadrà il divieto di spostamento tra Regioni

article-post

Dal 18 maggio sarà possibile spostarsi nelle seconde case in regione e dal primo giugno sarà anche possibile superare i confini. Repubblica spiega oggi che il governo sta lavorando alla  ripartenza delle attività commerciali, senza cinema, teatri e palestre. Entro fine mese cadrà il divieto di spostamento tra Regioni.

Il calendario di massima è pronto. Tra mercoledì e giovedì verranno rilasciati i protocolli di sicurezza elaborati dal Comitato tecnico scientifico sulla scorta delle indicazioni dell’Inail. Subito dopo il premier li condividerà con le parti sociali. Quindi firmerà un nuovo Dpcm col quale dovrebbe disporre — a partire da lunedì prossimo — le riaperture sull’intero territorio nazionale di bar, ristoranti, negozi al dettaglio, parrucchieri e centri estetici, ovviamente rispettando le prescrizioni stabilite.

Rimarranno invece ferme le attività ad alto rischio assembramento: cinema, teatri, concerti, eventi pubblici e sportivi, oltre che piscine e palestre. Mentre gli stabilimenti balneari dovrebbero ripartire a fine mese. Dal 18 sarà poi possibile trasferirsi nelle seconde case, purché nella stessa regione di residenza. Ma per muoversi da una regione all’altra bisognerà aspettare un altro po’: decisivo sarà l’indice R0 rilevato tra il 18 e il 25 maggio. Se resterà sotto controllo si potrà pensare di autorizzare gli spostamenti fra regioni a basso contagio.

18 maggio seconde case
Il calendario delle prossime riaperture (La Repubblica, 11 maggio 2020)

Un’accelerazione dovuta anche al pressing dei governatori, soprattutto del Nord, il cui tessuto produttivo ha urgenza di ripartire. Al mattino era stato il dem emiliano Stefano Bonaccini sollecitare un incontro urgente al governo: «Ho ricevuto da tanti presidenti la richiesta di avere certezza che dal 18 maggio possano riaprire gli esercizi e le attività commerciali oggi chiuse, ovviamente sulla base dell’andamento epidemiologico e il rispetto di protocolli di sicurezza condivisi». Il riferimento è all’ultimatum contenuto nella lettera sottoscritta da dieci governatori di centrodestra affinché Conte alzi subito il piede dal freno. Traduce Luca Zaia: entro 24 ore va trovata «una soluzione» altrimenti «c’è la convergenza con molti colleghi, se non la quasi totalità, di procedere». Ognuno a modo suo. In pratica: la fotografia del caos.

Leggi anche: Chi prende il Reddito di cittadinanza non può richiedere il Reddito di emergenza

Potrebbe interessarti anche