L’Oms dice che non ci sono dati per per raccomandare un “mix” tra vaccini

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2021-04-09

In Francia, però, il Ministro della Salute ha detto che gli under 55 che hanno ricevuto la prima dose di Astrazeneca riceverà la seconda di Pfizer e Moderna

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La Francia ha deciso, anche se manca ancora la nota ufficiale, di effettuare la seconda dose con altro vaccino per tutti gli under 55 transalpini che hanno ricevuto – in prima somministrazione – il prodotto anti-Covid di Astrazeneca. Una posizione che risulta essere un unicum a livello mondiale e che non trova conferme in alcuno studio effettuato finora. E la posizione dell’Organizzazione Mondiale della Salute ribadisce quanto già indicato in passato: non ci sono dati per effettuare – con certezza – questo mix tra vaccini.

Seconda dose con altro vaccino al posto di Astrazeneca, la posizione dell’OMS

“Lasciatemi essere molto chiaro su questo: non ci sono dati disponibili per raccomandarlo in questo momento – ha detto quest’oggi in conferenza stampa, Rogerio Pinto de Sa Gaspar, direttore del Dipartimento di Regolamentazione e Prequalificazione dell’agenzia Onu -. Non ci sono dati disponibili per raccomandarlo. E questa è l’unica risposta che posso dare”. In effetti, non risultano essere pubblicati studi che confermino questa decisione presa dalla Francia e che sarà ufficializzata nelle prossime ore.

L’Oms ha preso posizione anche sul caso Astrazeneca e gli eventi trombotici (e tromboembolici) rivelati dai recenti studi. Eventi che hanno portato a una rivalutazione sull’età di somministrazione in molti Paesi, compresa l’Italia e (per l’appunto, la Francia). “Il sottocomitato Covid-19 del Comitato consultivo globale dell’Oms sulla sicurezza dei vaccini ha esaminato le informazioni disponibili dall’Europa e altre regioni e ha affermato che una relazione causale tra il vaccino di AstraZeneca e il verificarsi di coaguli con piastrine basse è plausibile, ma sono necessarie ulteriori indagini”, ha dichiarato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus.

“L’Oms, insieme all’Ema e all’ente regolatorio britannico Mhra, continuano a raccomandare che i benefici di questo vaccino superano il rischio di questi effetti collaterali molto rari – ha spiegato Tedros -. In questo caso il rischio di morte e malattia severa da Covid è molte volte più alto del rischio molto piccolo correlato alla vaccinazione”

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